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Speciale 118 Sindaci: intervista a Christian Giordano, Sindaco di Villanova d’Asti

118 Sindaci: incontriamo Christian Giordano, Sindaco di Villanova D’Asti.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

A dire il vero no. E’ maturata da grande.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Alla fine del 2011, il Sindaco Peretti, alla fine del suo mandato, voleva continuare a mandare avanti il progetto “Tradizione e Futuro”, iniziato 10 anni prima. Sembrava candidato Giorgio Arese, suo Vicesindaco, il quale poi decise di non candidarsi. 

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero stato consigliere ed assessore, quindi conoscevo abbastanza bene la macchina comunale anche se, ad onore del vero, fare il Sindaco è un’altra cosa. 

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Ricordo grande felicità, grande orgoglio ma anche un forte senso di responsabilità che emerse allo stesso tempo.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?                                                       

Direi lo tsunami economico-finanziario del primo mandato poiché i comuni hanno dovuto fare fronte a tagli enormi ai bilanci comunali. L’ho affrontato, lo dico a 6 anni e mezzo di distanza, con programmazione e determinazione. Abbiamo agito su tutte le spese fisse (energia elettrica, telefonia, metano), ridotto i costi gestionali migliorando energeticamente le strutture pubbliche (scuole, asili, edificio comunale, un po’ della rete di illuminazione pubblica) ed ho cercato di trasferire ai miei dipendenti il concetto di confronto e concorrenza anche sostenendoli attraverso miei interventi nella richiesta di preventivi, indagini, ecc… A volte nella P.A. si è troppo assorbiti dalle procedure. Il nostro ente ha un’addizionale irpef graduale e bassa anche a seguito delle efficienze fatte.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Al bilancio ma anche al confronto con i dipendenti.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?                                                     

Ce ne sono molti a seconda dell’ambito: i miglioramenti energetici delle scuole perché danno sostenibilità ai bilanci comunali e rendono un ambiente migliore ai giovani che devono vivere in ambienti sani e stimolanti. Gli interventi sull’ambiente essendo stato il primo comune nel 2012 ad aver introdotto la giornata per l’ambiente che ora va tanto di moda. Il progetto del fotovoltaico nel 2012 che ha portato a generare risorse, con effetto volano, da utilizzare per altre necessità.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?                      

Uso i social sin dal 2012. Anche qui credo di essere stato tra i primi. Non faccio però mai polemica e cerco di capire le istanze delle persone, anche un po’ la psicologia visto che ogni tanto c’è chi polemizza. 

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?       

Sono soddisfatto ed a maggio 2017 sono stato rieletto con l’83% dei voti di coloro che hanno espresso una preferenza. Non penso che continuerò, uno perché ho già fatto i due mandati, due perché dovrei pensare alla mia carriera lavorativa. Ho azzerato, negli anni migliori la stessa, per credere in un’ideale e cioè fare del mio meglio per il paese in cui ho vissuto tutta la vita.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?                       

Come già detto, attenzione alle spese per ridurre le spese correnti e sfruttare tutti i bandi possibili. Villanova d’Asti è stata citata a livello nazionale per gli interventi fatti sulle strutture per renderle più efficienti dal punto di vista termico.  Abbiamo avuto accesso a molte risorse del GSe in termini di contributi che ci hanno portato, in un caso dove abbiamo ottenuto un contributo regionale a non spendere praticamente nulla (330 mila euro di investimenti sulla scuola elementare) ed ottenere grandi efficienze sulle bollette.

Dal punto di vista relazionale, suggerisco di ascoltare sempre tutti. Anche chi polemizza talvolta ti esprime una necessità che l’amministrazione comunale può aver sottovalutato.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?                                                         

Di meno burocrazia ed anche un pochino più di autonomia fiscale. Sono moltissime le risorse che vengono trasferite a livello nazionale poi magari restituite tramite bandi: probabilmente c’è una centralizzazione troppo eccessiva anche se una regia, per certi casi, può servire anche in un’ottica di perequazione per i territori più fragili. 

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.                           

Il problema sicurezza è sentito da alcuni in maniera più netta soprattutto nella fasce deboli. Il nostro comune già nel 2015 ha installato 15 telecamere ed ora ne installerà altre 13 con un finanziamento ottenuto a livello nazionale al fine di puntare sulla prevenzione dei reati grazie anche alla collaborazione con le forze dell’ordine ed in particolare con i Carabinieri che hanno sede qui.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Sono aumentati a seguito delle crisi degli scorsi anni. Abbiamo una rete di sostegno tramite alcune associazioni dei territorio come la Caritas e la Papa Giovanni XXIII, anche se a breve quest’ultima si trasferirà avendo ottenuto una donazione di una casa. Il comune da parte sua ha previsto sin dal 2012 l’introduzione del calcolo delle rette per la mensa, per i trasporti, per gli utilizzi dell’asilo nido, utilizzando l’isee. Sono previste riduzioni anche per la tassa rifiuti ed ogni anno, sin dal 2012, diamo un contributo alle famiglie bisognose attraverso un bando con una discriminante: se hai debiti nei confronti del comune prima saldo il debito e poi si versa il contributo, se resta qualcosa. Ciò lo si fa per rispetto nei confronti di chi non chiede mai nulla ma paga le tasse, nei confronti di chi domanda sostegno ma ha sempre versato e, come insegnamento per chi non le hai pagate, perché le tasse servono per pagare i servizi.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Si; ne ho citate due prima ma ce ne sono molte altre. C’è un confronto diretto con le stesse, costante.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?                                                          

Chi smette di sognare non sa guardare al futuro. Lavoriamo coltivando sempre nuove prospettive cogliendo le opportunità che ci vengono offerte e gli stimoli che nascono dal confronto.

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