Nel secondo incontro de “Il libro del cuore” alla Biblioteca Bordone di Asti si è parlato di natura

“C’è un libro sempre aperto per tutti gli occhi: la natura.”

Questa frase di Jean Jacques Rousseau ha accolto numerose persone, tra cui studenti, docenti e cittadini nella Biblioteca Interculturale “Renato Bordone”, presso il CPIA, lo scorso 3 maggio, al secondo evento de “Il libro del cuore”, intitolato “Seminiamo libri”.

E’ stata un’ opportunità per continuare la conoscenza della biblioteca e per scambiarsi suggestioni e pareri. Durante l’iniziativa molti hanno raccontato il proprio “libro sulla natura”: un libro che per alcuni ha rappresentato una crescita o un cambiamento sulle tematiche ambientali, per altri l’occasione di rivivere momenti, ricordi ed emozioni.

Ad aprire i racconti una testimone di eccezione: Lorenza Zambon, attrice giardiniera, che ha raccontato in pochi minuti teatralizzando il testo “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Jomo. È la storia di un pastore che, in assoluta solitudine, pianta giorno per giorno alberi trasformando il territorio in cui vive.

Particolarmente toccante il racconto d’infanzia di uno studente ecuadoregno del CPIA, che ha raccontato della sua terra natia dove, da bambino, ha potuto lavorare e conoscere il missionario entomologo Padre Vittorio Onore, il quale grazie al progetto “Otonga” ha salvato grandi porzioni di foresta amazzonica.

Il rapporto con la natura può essere anche inteso come una ricerca della libertà ed ecco che allora due lettrici, senza saperlo, hanno presentato entrambe i libri della romanziera britannica Elizabeth Von Arnin (“Un’estate da sola” , “Una donna indipendente”). La natura può essere anche vista come esercizio per una professione, per esempio quella di entomologo, nel caso di Jean-Henri Fabre o di James Herriot , un veterinario di campagna.

Se il lavoro in questi libri è visto come passione, il rapporto con la terra può anche narrare tempi duri e faticosi come ne “La Malora” di Fenoglio, che racconta un mondo contadino il quale è parte delle nostre radici.

A chiudere i racconti dei lettori, un testo di fantascienza di Asimov “Trilogia galattica “, che termina con un ritorno alle origini del sapere, in una società contadina.

Prima di congedare il pubblico è stato letto il prologo di Josè Saramago, Premio Nobel per la letteratura: “Sono nipote di un uomo che, presentendo che la morte lo attendeva all’ospedale dove lo stavano portando, scese nell’orto e andò a dire addio agli alberi che aveva piantato e curato, piangendo e abbracciando ognuno di essi, come se di esseri amati si fosse trattato.”

La serata è stata un invito a prendersi cura della natura, ma anche a farsi attraversare dalle innumerevoli sensazioni e arricchimenti che derivano dal contatto con essa.

Si può consultare il patrimonio bibliografico della Biblioteca Renato Bordone attraverso il sito “Libriinlinea” , e prendere in prestito i libri negli orari di apertura del CPIA, rivolgendosi ai volontari del Servizio Civile.