La Cia di Asti in Prefettura per affrontare il problema degli animali selvatici

Anche la Cia di Asti si mobilita per la riforma della legge 157/92 sulla gestione della fauna selvatica e lo ha fatto con un incontro in prefettura in cui è stato affrontato quello che è diventato un tema molto sentito anche nell’astigiano: sempre più sono i danni da selvatici che ha reso la situazione insostenibile.

Il documento che la Cia nazionale ha elaborato, per chiedere che la legge venga rivista e profondamente rinnovata, è stato illustrato in Prefettura ad Asti al viceprefetto vicario, Raffaele Sirico, dal presidente provinciale della Cia di Asti, Alessandro Durando e dal direttore provinciale, Marco Pippione. Con loro il presidente dell’Ambito territoriale Caccia Asti, Antonello Murgia che da tempo collabora con la Confederazione alla ricerca di soluzioni sostenibili al problema, sempre più grave, della diffusione di cinghiali, caprioli, nutrie, lupi e dei gravissimi danni che tale diffusione provoca alle colture agricole.

La crescita dell’incidenza dei danni è esponenziale ed ogni valutazione o stima viene immediatamente superata nei fatti. E’ sempre più evidente che le attuali politiche, orientate alla mera conservazione della fauna, dimostrano la loro totale inadeguatezza a governare questi processi e a contenere i danni.” – illustrano i rappresentanti della Cia di Asti.

I punti fondamentali del documento riguardano: la sostituzione del concetto di “protezione” con quello di “gestione”; la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico venatorio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; la distinzione delle attività di gestione della fauna selvatica da quelle dell’attività venatoria; l’annullamento delle deleghe sulle attività di controllo della fauna selvatica all’attività venatoria; il rafforzamento dell’autotutela degli agricoltori; il risarcimento totale del danno.