La Banda delle Zucche di Serravalle d’Asti: una storia lunga ottant’anni

Sono stati festeggiati domenica scorsa, 5 maggio, i venticinque anni della Banda del Cusi (Banda delle Zucche in piemontese), gruppo folkloristico di Serravalle d’Asti.

La storia del gruppo che ha fatto delle zucche, un tempo utilizzate come attrezzi ed accessori della vita contadina,  degli strumenti musicali, è in realtà iniziata molto tempo prima.

“Era il 1936, quando a Valmairone, frazione di Serravalle d’Asti, la Banda del Cusi nacque come aspetto coreografico della locale banda musicale. Ideata e diretta da Giuseppe Boano ebbe purtroppo vita breve a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale” ricostruisce Giorgio Musso, attuale presidente della Banda.

La Banda venne poi riformata negli anni Sessanta sempre su iniziativa del signor Boano riunendo alcuni musicanti del gruppo originario insieme ad altri provenienti da Sessant e Serravalle. “Indossavano un costume contadino con pantaloni di fustagno al ginocchio, calzettoni e zoccoli di legno. Completavano la coreografia il banditore, che precedeva la banda nelle sfilate, e alcune ragazze, che portando un cestino di prodotti locali, cantavano il tradizionale motivo Barberina e Spumantino”.

banda delle zucche serravalle d'asti

Questa formazione della Banda si sciolse dopo un decennio. Passarono nuovamente alcuni anni e nel 1982 la Pro Loco di Serravalle decise di radunare alcuni anziani del gruppo originario e altri più giovani serravallesi, per far rinascere la Banda del Cusi sotto la direzione di Secondo Marello. Anche questa formazione ebbe purtroppo vita breve. “Durò solo sei anni – ricorda Musso, che, allora ventisettenne, fu uno dei giovani che si unì al gruppo – ma fu un periodo fortunato perché coincise con un notevole numero di esibizioni fuori provincia e addirittura Oltralpe”.

La Banda del Cusi si fece infatti conoscere a Piove di Sacco, in provincia di Padova, in occasione del raduno di bande e gruppi folkloristici nazionali ed internazionali; a Valence città francese gemellata con il comune di Asti, a Rapallo e Genova e fece addirittura una comparsa televisiva nel programma Linea Verde di RAI1.

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Per sentire nuovamente le zucche suonare, si dovette aspettare il 1994. Fu sempre su iniziativa della Pro Loco che la Banda venne ripristinata per la quarta volta.

Da quella data, sotto la direzione del maestro Giovanni Rabezzana, la Banda non si è più sciolta. In quest’ultimo periodo l’attività è notevolmente aumentata e il gruppo folkloristico è ormai conosciuto, oltre che nella provincia (presenza fissa ormai da anni alla Fiera della Zucca di Piea), anche in tutta Italia settentrionale e oltre. Da ricordare la partecipazione al Carnevale di Francavilla al Mare, in Abruzzo.

“Abbiamo voluto organizzare questo pranzo e momento di festa per ricordare la storia della Banda e soprattutto questi ultimi 25 anni che hanno coinciso con la direzione di Giovanni” commenta Musso.

Al maestro Rabezzana, infatti, classe 1930, maestro dal 1994, è stata donata una targa.

“Giovanni, è il nostro maestro da venticinque anni, ma come lui stesso racconta, era già presente, bambino, nella prima versione della banda. La sua vita è radicata nel territorio serravallese e legata all’evoluzione del nostro gruppo. A lui va quindi tutta la nostra riconoscenza e stima”.

L’attuale gruppo è formato da 25 componenti che utilizzano, a parte piatti, tamburo e tamburino, unicamente delle zucche: quelle piccole e tonde servono per eseguire il canto e l’armonia, le grandi, a forma di fiasco e il manico ricurvo, fanno da basso. Il repertorio è composto da marce e motivi tradizionali della cultura astigiana e piemontese.

E il futuro?

“Certo l’età media dei musicanti è elevata [la maggior parte di loro era presente negli anni ottanta e alcuni addirittura suonavano già nella compagine degli anni sessanta NdR] ma speriamo in un ricambio generazionale che dia nuova linfa al gruppo permettendoci di continuare con la stessa passione che ci ha contraddistinto in questi anni”.

[Nella foto i componenti della Banda, in centro con la targa il maestro Giovanni Rabezzana e il presidente Giorgio Musso]