Le Rubriche di ATNews - Il Tri-angolo di Mengozzi

Il Tri-angolo di Mengozzi: Musica alla Luna

Più informazioni su

Quarto appuntamento con la nuova rubrica mensile che arricchisce le proposte per i lettori di Atnews.it.

“Il Tri-angolo di Mengozzi” prende spunto da un intervento sul nostro quotidiano del musicista astigiano di fama internazionale Fabio Mengozzi, compositore, pianista, direttore d’orchestra e docente di musica, in seguito ai fatti di Corinaldo (clicca QUI).

L’obiettivo della rubrica è quello, sempre nel massimo rispetto delle scelte musicali di tutti, di fornire con nozioni semplici un punto di vista alternativo da quello che offrono ogni giorno i media, di educare ed indirizzare i giovani alla musica profonda, spirituale, in modo da ampliare le possibilità di scelta nell’ascolto della musica.

MUSICHE ALLA LUNA

Tutti la vediamo, ma…non sempre; in certi periodi, non la vediamo affatto. Ama sfuggire. Segue un suo ciclo misterioso. Talvolta si sottrae al nostro sguardo parzialmente o del tutto per poi ricomparire, più luminosa che mai, abbagliante ed argentea. E’ la Luna, cui sin dall’antichità sono stati dedicati culti e associati significati simbolici; le maree sono strettamente dipendenti dalle sue fasi; gli innamorati nel silenzio della notte si stringono volgendo ad essa il loro occhi; gli artisti l’hanno pienamente accolta nel novero dei loro interessi. E così il nostro satellite ha ispirato anche numerosi compositori che hanno cercato di trasferire in musica sensazioni, intuizioni e suggestioni suscitate dalla Luna.

Il più celebre fra i brani “lunari” è senza dubbio il primo movimento della “Sonata n.14” per pianoforte di Ludwig van Beethoven, “Al chiaro di luna”. Tuttavia non tutti sanno che fu il critico tedesco Rellstab e non Beethoven ad aggiungere all’opera questo sottotitolo. Direttamente ispirate alla luna sono invece alcune composizioni per pianoforte di Claude Debussy: “Et la Lune descende dans le temple qui fut” (“E cala la luna sul tempio che fu”), “La terrasse des audiences du clair de lune” (“La terrazza delle udienze del chiaro di luna”) ed il famoso “Claire de lune”, brani di pura magia che evocano un misterioso mondo notturno e lunare.

Ma la luna è stata anche cantata: Franz Schubert ha scritto un bellissimo lied dal titolo “An den Mond” (“Alla luna”), Johannes Brahms ha composto “Mondenschein” (“Chiaro di luna”), Felix Mendelssohn-Bartoldy “Der Mond”, mentre Gabriel Fauré ci ha regalato un delizioso componimento musicale, “Clair de lune”, su testo poetico del poeta simbolista Paul Verlaine. Giusto per citare brani di musica vocale da camera. E pure il mondo dell’opera non si è potuto esimere dal mettere in scena canti “alla luna”: si pensi soltanto a pagine meravigliose come “Casta diva” dalla Norma di Vincenzo Bellini, preghiera rivolta dalla sacerdotessa alla luna, oppure all’Inno alla luna della “Rusalka” di Antonín Dvořák.

Anche nel Novecento sono stati molti i compositori che si sono lasciati cogliere dal fascino della luna: Arnold Schönberg scrisse “Pierrot lunaire”, dove introdusse per la prima volta nella storia lo “Sprechgesang”, un particolare tipo di tecnica a metà strada tra il canto ed il parlato; Sergej Prokofiev compose invece un delizioso brano pianistico dedicato all’infanzia, intitolato “La luna passeggia sui prati”, senza dimenticare l’interludio lunare con cui si apre il III atto del “Peter Grimes” di Benjamin Britten.

Degno di menzione è infine il bellissimo “Loosin yelav”, canto della tradizione popolare armena che il compositore italiano Luciano Berio ha arrangiato e rimaneggiato nei suoi “Folk songs”: il testo del brano evoca una suggestiva immagine della luna che, sorgendo, si fa portatrice di una benefica luce rossastra e relega l’oscurità fra le nere nubi del cielo.

 

Fabio Mengozzi

Più informazioni su