Dopo le emozioni della cerimonia di riapertura al Teatro Balbo di Canelli si guarda al futuro fotogallery

Ovazioni ed emozioni a non finire per la riapertura del Teatro Balbo di Canelli, che lo scorso venerdì, il 10 maggio, ha rischiato di venire giù sotto lo scroscio continuo di applausi che hanno fatto da perfetto contorno all’evento.

Testimonianza sentita di una Canelli felice per la bella notizia e pronta a ridare lustro a un luogo simbolo di un’intera comunità, centro di aggregazione e motore pulsante di cultura allo stesso tempo, come solo un teatro riesce a essere.

Perché, per usare le parole di Massimo Barbero della compagnia degli Acerbi, “Il teatro si fa e nel teatro si va. Lo fanno gli attori insieme agli spettatori, ma è singolare che a fare, o meglio, ri-fare, il Teatro Balbo di Canelli, a volerne la riapertura dopo gli anni di interruzione delle attività, sia stata proprio la volontà dei canellesi.”

1597 giorni. Tanto tempo è trascorso da quel fatidico giorno, il 26 dicembre del 2014, l’ultimo di apertura del Teatro. Poi il silenzio: le luci spente, il palcoscenico vuoto. E c’è chi ricorda anche un altro duro momento, quello dell’esondazione del Belbo che determinò la chiusura degli spazi per più di un anno. Ma oggi come allora i canellesi non si sono dati per vinti e hanno saputo reagire con fermezza e determinazione.

Così, nel gennaio del 2016, un gruppo spontaneo di cittadini ha organizzato alcune riunioni pubbliche per rivendicare la necessità di riapertura del Teatro. Ne è nata in primis l’istituzione del comitato “Su il sipario!” e poi un progetto di gestione triennale della struttura da parte del Teatro degli Acerbi, cooperativa di spettacolo di rilievo regionale.

E da qui, in un crescendo continuo di sinergia tra le varie parti in causa, sono stati coinvolti imprenditori canellesi interessati e istituzioni locali e regionali, fino ad arrivare al tanto agognato annuncio ufficiale: “Il Teatro Balbo riapre!”.

L’inaugurazione si è aperta con un assaggio di teatro vivo durante il quale sono stati letti brani scelti da grandi classici della letteratura. Ovviamente non potevano mancare le parole di elogio per la sua terra del grande Cesare Pavese. A rendere l’atmosfera dolce ci ha pensato la musicista Simona Colonna, che interpretato magistralmente alcune canzonette in dialetto piemontese.

Tante le autorità in sala. Oltre ai proprietari dell’immobile, la ditta “Grasso e Garello Engineering srl” e i membri del Comitato “Su il Sipario”, principali fautori dell’iniziativa, erano presenti i rappresentanti di tutte le imprese sostenitrici. In primis i main sponsor, Bosca e Arol Spa, e poi ENOS srl, Banca di Asti, Cavagnino & Gatti Macchine Etichettatrici, DRC Costruzioni Generali srl, Punto Bere srl, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Cassa di Risparmio di Torino.

A fare gli onori di casa il sindaco Marco Gabusi, che ha ricordato come “Questo sia un momento di festa per tutta la città, un momento di cui, al di là del fermento politico di questi giorni, bisogna andare fieri.” Tra le parole del primo cittadino c’è spazio anche per un monito: “Il grosso ormai è stato fatto, ma dobbiamo comunque avere la forza e l’impegno di portare avanti un progetto che non riguarda solo una realtà della provincia di Asti, ma il mondo della cultura in generale.”

Il programma di attività che bollono in pentola è già ricco e destinato a infittirsi nei prossimi giorni. Il 14 maggio si terrà il “Crearleggendo”, evento rivolto agli studenti delle elementari e delle medie, mentre a ottobre ripartirà la stagione teatrale. È in preparazione un cartellone di eventi musicali e di presentazione delle associazioni culturali e di volontariato del territorio che si svolgeranno tra maggio e giugno.

E non finisce qui perché, come anticipa Fabio Fassio del Teatro degli Acerbi, riprenderanno anche i corsi di teatro-scuola in dialetto: “La nostra volontà è di mettere in piedi una compagnia stabile che reciti in piemontese. Si tratterà degli ultimi attori in dialetto di tutto il territorio e proprio per questo, probabilmente, il loro nome sarà “Gl’Ültim””.