Asti, ritorna “La Lunga Notte delle Chiese”

Giunge alla sua quarta edizione “La Lunga Notte delle Chiese”, la grande notte bianca a svolgersi all’interno dei luoghi di culto della città, in cui si fondono insieme cultura, arte, musica, teatro, in una chiave di riflessione e spiritualità. Alla manifestazione anche quest’anno aderisce la Diocesi di Asti.

Nata nel 2016 nella Diocesi di Belluno-Feltre per iniziativa dell’associazione di promozione sociale BellunoLaNotte, su ispirazione dell’omonimo format austriaco “Lange Nacht der Kirchen”, in questi 3 anni ha visto una notevole crescita e partecipazione.

Venerdì 7 giugno 2019 saranno oltre 80 le Diocesi italiane a partecipare; adesioni anche all’estero in Brasile, Argentina e Romania. Più di 150 chiese apriranno le proprie porte a tantissime iniziative diverse. Tutto gratuito a ingresso libero. La collaborazione è con i Vicariati alla Cultura, gli Uffici di Arte Sacra e Beni Culturali, le Pastorali Giovanili, tantissime associazioni culturali e il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura.

Un grande evento popolare che ha l’obiettivo di:

• dare un segno della presenza della Chiesa nelle comunità, di apertura verso l’esterno;
• essere un’occasione d’incontro con persone spesso distanti dalla Chiesa;
• essere un’occasione di confronto tra diverse confessioni;
• risvegliare l’interesse verso iniziative culturali e sociali delle chiese;
• presentare la Chiesa come parte importanti della vita pubblica;
• far scoprire a bambini e ragazzi la chiesa come spazio vivo.

Dunque un’occasione per tutti, religiosi e non, per partecipare ad un evento suggestivo ed eccezionale, di grande coinvolgimento, perché in questa giornata sarà possibile visitare i luoghi sacri delle nostre città in una veste sicuramente originale. Diverse saranno le iniziative e i programmi organizzati: musica, visite guidate, mostre, teatro, letture, momenti di riflessione e tanto altro, ad opera di molte realtà coinvolte.

Il Tema
Questo quarto appuntamento porta con sé molte novità rilevanti, che hanno l’obiettivo di far crescere il progetto e dare un significato più profondo al festival. La prima è la proposta rivolta agli organizzatori (diocesi, parrocchie, associazioni, …) di realizzare le iniziative nelle chiese ispirandosi ad un tema comune. Quest’anno è stato scelto quello della LUCE intesa nelle sue molteplici sfumature, ma rivolgendo una domanda che vuole essere indirizzata anche ai visitatori e a tutti:

“Da quale Luce mi lascio illuminare?”

Il percorso di progettazione proposto agli organizzatori ha preso poi spunto in particolare da 2 approfondimenti sul tema della Luce, ossia:

• Luce come speranza, presenza di Dio: luce della creazione, luce che si fa storia, alla luce “oggi” in relazione all’uomo contemporaneo.

• Luce nell’architettura dei luoghi di culto: di come nella storia, la luce ha ispirato la loro progettazione e costruzione.

L’ecumenismo al centro dell’evento
Rendere sperimentabile la pluralità delle forme espressive della Chiesa cristiana rappresenta un ulteriore punto cardine del festival.

La seconda novità è dunque l’aver piacevolmente accolto in questa “lunga notte” anche altre confessioni religiose: la Chiesa Valdese e Metodista aderisce quest’anno al progetto con i propri luoghi di culto, con l’auspicio che questo dialogo ecumenico possa essere “fraterno e vivace” per proseguire sulla strada della collaborazione e comunione tra le chiese, così come espresso anche dal Santo Padre.