Asti, dal climate strike ai banchi della sala consiliare: tante le proposte degli studenti per una città più sostenibile

Il 15 marzo erano scesi in corteo nel grande sciopero globale per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici, adesso a distanza di un mese e mezzo i rappresentanti di diversi istituti superiori astigiani sono stati ascoltati in Municipio, ad Asti, per cercare di dare un seguito al messaggio lanciato in piazza.

Ad ascoltare la delegazione formata da rappresentanti delle consulte e di istituto del Liceo Classico, dell’Istituto Monti, dello Scientifico Vercelli, dell’Artom, del Giobert, del Gauss, del Foscolo c’erano il Sindaco Maurizio Rasero, accompagnato dagli assessori Berzano, all’ambiente, e Pietragalla per l’istruzione. Insieme a loro, Daniela Rivetti per l’Asp, Sara Vazzola e Cristina Otta per l’Arpa Piemonte, e il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Leonardo Filippone.

L’incontro era doveroso dopo la manifestazione dello scorso 15 marzo – commenta Matteo Ussia, uno dei promotori del Climate Strike astigiano – ma l’obiettivo è realizzare le proposte che sono state portate. Alcune sono attuabili, altre meno, come immaginavamo. Ad esempio le piste ciclabili: sappiamo che la struttura stradale di Asti è complessa e non è possibile realizzare piste ciclabili in tutte le zone. Ma altri esempi concreti che abbiamo portato sono attuabili”.

Matteo fa riferimento, tra le altre cose, all’utilizzo del “pedibus” per le scuole elementari, all’uso di borracce e di boccioni di acqua potabile all’interno delle scuole piuttosto che essere necessariamente obbligati ad acquistare bottigliette di plastica. E ancora, utilizzare pannelli fotovoltaici nelle scuole o l’utilizzo in città di nuove tecnologie come vernici che catturano l’energia e asfalti che imprigionano lo smog.

Il Sindaco ha ascoltato le proposte dei ragazzi, in questo che è il primo passo importante dell’amministrazione verso di loro, sottolineando però i limiti che hanno le città, a partire da quelli di bilancio.

“Il bilancio ingessato non è una giustificazione. – commenta così Matteo UssiaAnche se abbiamo pochi fondi a disposizione quello che devono capire le autorità è che bisogna fare qualcosa e se anche fosse necessario fare investimenti che non portano guadagno diretto, materiale, in ogni caso il guadagno è la nostra stessa vita, è il nostro pianeta. Vero è che Asti non può da sola salvare il mondo ma può compiere un primo piccolo passo. Ormai non è più sufficiente fare semplice azioni di sensibilizzazione ma è necessario proporre soluzioni pratiche. Se un ente propone soluzioni drastiche, come aumentare la zona pedonale in centro, ad esempio, la sensibilizzazione vien da sè, grazie ai fatti.”

I ragazzi hanno anche portato ad esempio città dove sono state bandite le cannucce di plastica: “Se si prendono decisioni così, la gente si inizia per forza a porre delle domande” – è il loro pensiero.

E poi ancora, la mancanza di cestini, nel centro storico, per la raccolta differenziata è un altro problema sollevato durante l’incontro, come la necessità di ridurre gli sprechi: tante le riflessioni e gli spunti pratici portati all’attenzione delle autorità.

Adesso i ragazzi attendono risvolti concreti che diano seguito all’incontro, a partire da un’analisi di quali delle loro proposte possano essere economicamente sostenibile per poi riuscire a realizzarle.