Alba, Elezioni Amministrative: tre domande a Olindo Cervella foto

Tre domande a Olindo

A pochi giorni dal voto vogliamo capire meglio gli slogan dei candidati. Olindo Cervella quali sono i suoi e chi li ha ideati?

Gli slogan sono Passione, esperienza e concretezza e +opportunità per Alba. Sono nati da un brainstorming, una riunione di coalizione nella quale ognuno ha fatto proposte, che poi sono state unite, trasformate, in modo molto libero e sincero. Ci siamo chiesti quali aggettivi mi dipingevano e cosa volevamo per la città.

Ho messo passione in ogni cosa che ho fatto, credo che grazie alla passione si possa reagire alle sfide della vita e del tempo. Sono concreto. Da ragazzino ho conosciuto povertà ed emarginazione, prima di fare qualsiasi cosa mi accerto di averne le possibilità e che sia un progetto corretto da portare avanti sotto tutti gli aspetti (etico, sociale, economico, ecologico). Nella vita ho studiato e lavorato insieme, ho suonato il sassofono in una banda e sono stato per 18 mesi un paracadutista, ho lavorato come magazziniere e come direttore di multinazionale. Ho girato il mondo e conosciuto tante persone, ma credo che nulla sia più bello che camminare nel bosco e nulla sia più prezioso della famiglia. Vorrei che tutti avessero le stesse opportunità che ho avuto io. Sapendo tutto questo di me, la coalizione ha scelto questi slogan… e credo siano azzeccati”.

Spesso in confronti e dibattiti ha fatto distinzioni tra sicurezza sociale e ordine pubblico. Può precisare meglio?

“La coalizione che rappresento ritiene che siano strettamente connesse.

Se una persona è sicura di avere casa, lavoro, cure sanitarie, istruzione valida, possibilità di espressione e svago, sta bene e non delinque. Per questo immaginiamo una città che abbia come obiettivo primario la qualità della vita dei suoi cittadini e la giustizia sociale e le persegua attraverso politiche mirate a supporto delle famiglie, degli anziani, dei bambini, dei disabili. Vogliamo una città nella quale la lotta alla povertà si affronti superando una logica meramente assistenziale in favore di una progettualità, che favorisca lo sviluppo di competenze e autonomie.

Vogliamo potenziare l’Emporio della solidarietà Madre Teresa di Calcutta, con il progetto No spreco insieme alle scuole, il progetto Pane al pane, con i panettieri ed estendendo la distribuzione gratuita di alimentari e non solo. Vogliamo approcciarci al problema abitativo con concretezza, sollecitando Atc a nuovi investimenti in città, anche attraverso la realizzazione in tempi più rapidi delle manutenzioni necessarie all’interno degli alloggi esistenti. Intendiamo potenziare a rete dei minialloggi per gli anziani. Vogliamo continuare a sostenere i nuclei in difficoltà con bonus per le utenze domestiche e parziale rimborso di Tari e Irpef. Immaginiamo dei corsi gratuiti professionalizzanti per badanti e babysitter che diano origine ad albi di persone qualificate a cui rivolgersi con sicurezza. Vogliamo sostenere il volontariato, in tutte le sue fome, e tutti quei progetti e attività che promuovano l’integrazione tra “vecchi” e “nuovi” albesi e aiutino a far cadere i pregiudizi. Io li ho patiti e voglio che nessuno li viva”.

Nel suo programma parla di una ludoteca didattica sul modello di quella che esiste a Genova, La Città dei Bambini. Ci può illustrare questa idea?

“Tutti qui conoscono le belle esperienze di Alba truffle bimbi e Vinum bimbi e i giochi di legno realizzati da Renato Priolo per far conoscere e capire meglio questo territorio. Tanti hanno portato i figli alla Citta dei Bambini e sperimentato i molti laboratori che attraverso il gioco fanno apprendere ai bambini la scienza, la natura, la vita degli insetti, i principi base della fisica.

L’idea di una Ludoteca didattica nasce dal desiderio di dare stabilità ad esperienze che non vorremmo più fossero a tempo o solo per pochi. Giocare può essere uno straordinario modo di imparare e conoscere il mondo e anche di rafforzare i rapporti genitori-figli, alunni – insegnanti, vissuti nell’ottica dell’alleanza per raggiungere insieme uno scopo. Inoltre uno spazio così può essere una valida opportunità per le scuole del territorio, per le famiglie, per incrementare l’offerta turistica, per sviluppare nuove sinergie con Musei, biblioteca e associazioni.

E anche per creare nuovi posti di lavoro. Per illustrare come lavora la Città dei bambini, anche in relazione con la Biblioteca internazionale per ragazzi di Genova, il 30 marzo avevamo invitato Raffaella De Negri e Francesco Langella, che coordinano le due strutture genovesi e ci hanno lasciato anche contributi video delle loro riflessioni”.