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Speciale 118 Sindaci: intervista a Ivana Mussa, Sindaca di Casorzo

118 Sindaci: incontriamo la Signora Ivana Mussa, Sindaca di Casorzo.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No assolutamente.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Facevo parte della amministrazione comunale in scadenza del Sindaco Luigi Mosso. Quando lui decise di non ricandidarsi sono stata quasi costretta, da parte del gruppo, ad accettare la candidatura, forse perché gli altri non lo volevano fare.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Assessore nella amministrazione precedente. Nel privato ero stata responsabile amministrativa e del bilancio presso una grande azienda metalmeccanica astigiana (ore purtroppo non esiste più), ma era tutt’altro tipo di esperienza.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Alla responsabilità di fare bene il mio mandato.

La prima volta è stata più combattuta perché c’erano 2 liste, ma poi abbiamo raggiunto un buon rapporto con gli eletti nella minoranza,

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Purtroppo abbiamo dovuto affrontare una situazione incresciosa di un grosso di un grosso debito da saldare. E’ stata una esperienza che ha lasciato il segno.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Ai problemi vari con i cittadini, poi fare quadrare i conti perché ci sono sempre tante cose da fare ma purtroppo bisogna combattere con le poche risorse economiche a nostra disposizione e ai tanti vincoli imposti.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Ce ne sono stati molti.

Avere saldato il debito di cui ho già parlato.

Il restauro delle scuole.

Il restauro della cupola della chiesa della Madonna delle Grazie.

L’illuminazione a LED.

Avere istituito il ricordo del 4 Giugno (ricorrenza di un tragico evento avvenuto in paese nei primi anni del 1600 a causa di una occupazione da parte degli spagnoli che bruciarono persone radunate in chiesa) con manifestazioni storiche e concerti.

Avere promosso manifestazione culturali, e la manifestazione chiamata “Golosaria”.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Principalmente con telefonate, appuntamenti per discutere con che ritiene di averne necessità, e tramite manifesti.

Poi usiamo gli SMS per le comunicazioni urgenti

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?

Si, anche se ultimamente, è sempre più difficile fare dei lavori. Meno male che il Governo ci ha sbloccato l’utilizzo dell’Avanzo di Amministrazione, e quindi possiamo, almeno, a procedere con i lavori più urgenti.

Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

No.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Innanzitutto bisogna avere un team di impiegati e collaboratori preparati .

Noi abbiamo sempre fatto delle economie e cercato di non fare sprechi, (ad esempio usiamo i nostri telefoni e le nostre vetture personali senza carichi per il comune) e abbiamo sempre mirato a fare il bene del paese, anche se non si può fare sempre  contenti tutti.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Più autonomiapiù risorse e più libertà di spesa. Non dover combattere sempre per ottenere quello di cui abbiamo bisogno.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

E’ molto sentito perché purtroppo nel paese vivono molte persone anziane e ci sono tante case disabitate.

Abbiamo installato le telecamere, abbiamo aderito al “Controllo del Vicinato” in collaborazione con la Prefettura e creato una rete in whatsapp insieme a Provincia e i Sindaci dei comuni limitrofi.

Inoltre c’è una ottima collaborazione da parte dei carabinieri della Stazione di Moncalvo ed in particolare da parte del loro Comandante.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Si. Noi facciamo parte del consorzio COGESA che su questa problematica è molto efficiente.

Ultimamente, anche la Caritas di Casale collabora con noi su questo tema. (ricordo che noi qui, apparteniamo alla Diocesi di Casale). 

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Ci sono le associazioni “Aruanà”, che si occupa di servizi alle persone del comune, ma fa un po’ di tutto, e “Arcobaleno” che si occupa di attività per nostri bambini.

Ci sono i “Boy Scout”, abbiamo un “gruppo teatrale”.

Abbiamo dato a tutte le associazioni una sede nei locali del comune dotati di luce e riscaldamento, e concediamo l’uso del “Salone Comunale” per le loro manifestazioni importanti e per altre loro richieste.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Si. Abbiamo il complesso della Madonna delle Grazie, una chiesa romanica con pregevoli iscrizioni (si tratterebbe di una specie di diario) risalenti agli anni fra il 1600 e il 1700. Vorrei vedere questo complesso completamente restaurato. 

 

 

 

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