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Speciale 118 Sindaci: intervista a Gianni Maiocco, Sindaco di Scurzolengo

118 Sindaci: incontriamo Gianni Maiocco, Sindaco d Scurzolengo.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Da bambino no. Ho sempre vissuto in questa realtà, dove, attraverso l’impegno collettivo si facevano varie attività. Facevano il “saggio” a Natale e altre cose per il paese.

Però già all’età di 19 anni fui eletto Consigliere Comunale.   

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Dopo due mandati come consigliere e assessore comunale e, nel frattempo, tre anni di Consiglio Provinciale, ci fu una “scissione” all’interno del nostro gruppo di maggioranza. Fui proposto come candidato sindaco in una delle liste e venni eletto sindaco, era il 2011.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Quella citata in precedenza, ma ero già stato vicepresidente della locale Pro Loco, e presidente dell’Associazione Tartufai. Oggi sono anche presidente della nostra comunità collinare “Colli Divini”.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Non è detto he sia una cosa così scontata passare da assessore a sindaco. Il primo giorno mi tremavano le gambe. Poi, con l’esperienza, il tutto si è rafforzato.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Nel mio primo mandato ho dovuto affrontare ben 45 pratiche di tipo paesaggistico ambientale (abusivismo edilizio ecc).

Ho dovuto sistemare, in collaborazione con l’ufficio tecnico, tutti questi problemi, per riportare il paese in condizioni ideali.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Parecchio tempo lo dedico al “sociale”. In un paese di piccole dimensione come il mio, faccio da filtro con le grandi realtà.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Tutti gli atti, dal più banale al più complesso, se li realizzi ci lasci un pezzo di te stesso.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

La comunicazione quotidiana è per persona. Il rapporto è diretto. Scendo in piazza e parlo con tutti.

Abbiamo anche un servizio di SMS e tramite Whatsapp che arrivano direttamenta intutte le case.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Io mi ritengo soddisfatto e lo spero lo siano anche i miei concittadini.

Per continuare vedremo, per ora non si sà

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Sicuramente nelle piccole realtà avere un rapporto diretto con i cittadini, poi valutare bene cha ad ogni azione corrisponda una adeguata reazione.

Pensare almeno due volte a quello che si fa e trovare un modo semplice per comunicarlo alle persone.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Certamente di finanziamenti e di avere un ottimo rapporto con i dipendenti che sono la vera anima del comune.

Bisogna avere un ottimo rapporto per fare si che tutto funzioni sempre al meglio.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Ci siamo già organizzati, da qualche anno, con il “Controllo del Vicinato” in collaborazione con la Prefettura.

Abbiamo installato le telecamere per la videosorveglianza, e anche se io all’inizio ero un po’ scettico sulla loro utilità, mi sono dovuto ricredere. Ci sono state di aiuto per evitare truffe (es. falsi tecnici dell’acquedotto) e mettere sotto controllo il percorso di veicoli sospetti.

Un grande contributo al controllo del territori lo danno i carabinieri che hanno la stazione nella vicina Portacomaro. Tra loro, noi e la popolazione i rapporti sono ottimi. Ci garantiscono un controllo costante.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Nella fascia delle persone anziane, e adesso, anche in quella dei giovani, i problemi che abbiamo sono quelli che emergono anche a livello nazionale.

Siamo soci del COGESA, che interviene nei casi di competenza in modo puntuale, poi, come Comune, abbiamo attivato il “Baratto Amministrativo” previsto dalla legge e che ci consente di attivare persone che vengono a svolgere lavori di pubblica utilità.

Abbiamo anche una convenzione con la Croce Verde di Montemagno per il trasporto di persone verso e dall’ASL di Asti e il locale ospedale.

Ci attiviamo anche, per quanto è nelle nostre competenze, ad affrontare casi riguardanti l’indigenza di qualche famiglia. Ma fortunatamente questi casi sono rari.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

In primis, abbiamo un albo del volontariato come comune, dove aderiscono molte persone, specialmente molti pensionati che, a richiesta, collaborano col comune per lavori di pubblica utilità.

Poi abbiamo la Pro Loco e un Circolo per il ritrovo delle persone del paese.

Abbiamo poi, creato una sinergia con l’associazione “Albero Gemello” (Fondazione Onlus di Torino in cui operano persone originarie di Scurzolengo) che nella nostra area si chiama “Collina dei Ciliegi”, che ci ha permesso di recuperare e risistemare al meglio tutto l’ingresso del paese.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Di completare tutte le opere che abbiamo iniziato.

In particolare terminare i lavori di abbellimento dei due ingressi principali del paese.

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

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