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Speciale 118 Sindaci: intervista a Carlo Cosimo Carpignano, Sindaco di Soglio

118 Sindaci: incontriamo Carlo Cosimo Carpignano, Sindaco di Soglio.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?                      

No per carità, mai pensato.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

E’ stato un evolversi del mio impegno in comune. Iniziai, ormai più di vent’anni fa come consigliere, poi diventai assessore, e ancora dopo Vicesindaco. Alle elezioni del 2009 toccò a me candidarmi a Sindaco. E fui eletto.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Quelle citate prima. Consigliere, Assessore, Vicesindaco.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Rimasi un po’ sorpreso, perché non ero molto convinto che sarei stato eletto.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Ce ne sono stati e ce ne sono ancora, ma è complesso portare avanti tutto e riuscire a mantenere i livelli dei servizi ai cittadini a fronte della sempre minore disponibilità di fondi a nostra disposizione.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

In questi “piccoli” comuni il sindaco deve occuparsi di tutto. Nel mio caso non mi occupo delle pratiche di ufficio anche perché siamo sempre stati bene attrezzati ed abbiamo sempre avuto del personale molto preparato.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

L’ essere riuscito ad avere ottimi rapporti di collaborazione, con tutti i miei colleghi dei comuni vicini.

Siamo riusciti a mettere in piedi una collaborazione molto fattiva che ci ha portato a condividere molte cose, avendo noi, per lo più, le stesse esigenze. E inoltre si è avviata una buonissima collaborazione tra tutto il personale dipendente dei nostri comuni.

C’è un clima di grande rispetto e fiducia reciproca.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Ci parliamo a voce. Il mio numero di telefono cellulare ce l’hanno tutti. Io vivo e lavoro qui, e sono sempre alla portata di tutti.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Di indole non sono mai troppo soddisfatto delle cose che faccio.

Per un eventuale proseguimento del mandato ad oggi non ho una risposta.

Posso dire che dopo tutti questi anni di impegno in comune potrei pensare di avere, finalmente, più tempo per me e per la mia famiglia.

Vedremo.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Non ho l’ardire di andare a dare consigli a chicchessia, non credo di esserne in grado.

Ognuno vive una realtà simile ma diversa, da paese a paese.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Snellire il carico burocratico da evadere che, nel settore pubblico, ma penso per il Paese, ha raggiunto livelli soffocanti e una percentuale di inutilità elevatissima, in modo da diminuire i costi e liberare risorse di personale che si potrebbe adibire a mansioni più utili.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Proprio per la peculiarità del territorio, dove abbondano case isolate e la concentrazione abitativa è bassa e composta inoltre da molte frazioni, il problema della sicurezza è veramente molto sentito.

Sto lavorando con i carabinieri (siamo sotto giurisdizione della Stazione di Montechiaro) che sono molto presenti.

La collaborazione con le forze dell’ordine è molto buona, sono sempre ben informati e presidiano bene il territorio.

La presenza dei carabinieri è essenziale, bisognerebbe incrementare le loro risorse.

Inoltre stiamo iniziando i lavori per l’installazione delle telecamere per controllare gli accessi e i punti sensibili di tutti il nostro territorio.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Le richieste di interventi riguardante il sociale sono cresciute.

Abbiamo il SEA (intercomunale) che fa volontariato per gli anziani, e il COGESA per le esigenze di assistenza sociale.

Possiamo solo rimarcare il fatto che a fronte di maggiori richieste i fondi a disposizione sono sempre gli stessi, è la classica coperta corta.

Abbiamo anche “associazioni” di cittadini che si danno da fare per dare assistenza e fare beneficenza (Es. Parrocchia e Associazione di Mutuo Soccorso) o anche gruppi spontanei di cittadini.

In queste situazioni si vede lo spirito di solidarietà tipico delle nostre piccole comunità.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

C’è la Società di Mutuo Soccorso, di origine storica, che promuove interventi utili alla comunità e anche di beneficenza. C’è il Consiglio Parrocchiale che, nell’ambito delle proprie possibilità, fornisce assistenza, e con il quale c’è molta collaborazione.

Tutte collaborano con il Comune e c’è veramente un ottimo rapporto. 

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Vorrei vedere attuata una nuova forma organizzativa e amministrativa più integrata e organica fra i comuni della zona.

La prossima amministrazione comunale dovrebbe lavorare su questo tema per affrontare, al meglio, il futuro.

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