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Speciale 118 Sindaci: intervista a Francesco Marengo, Sindaco di Castagnole Monferrato

118 Sindaci: incontriamo Francesco Marengo, Sindaco di Castagnole Monferrato.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No, non ho mai pensato a una cosa del genere. Proprio non lo immaginavo.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

La mia esperienza nell’ambito amministrativo di un Comune è cominciata nel 1990 quando, l’allora sindaco Lidia Bianco mi chiese di entrare in lista con lei. Con Lei sindaco ho fatto l’assessore ai Lavori Pubblici. 

Nelle elezioni successive sono stato rieletto, ma come consigliere di minoranza. 

Nel frattempo ci fu il periodo del Commissario Prefettizio, nella successiva tornata non mi sono più candidato. Sono anche stato consigliere comunale nel vicino Comune di Scurzolengo.

Nel 1992 mi presentai capolista e fui eletto Sindaco.

Ho fatto, da allora, due mandati da Sindaco, uno da Assessore e dal 2017 di nuovo Sindaco.   

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Oltre a quanto già citato prima, sono dipendente della Regione Piemonte e mi sono sempre occupato della viabilità e delle opere pubbliche dell’Astigiano. 

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Subito una gran felicità. Si tratta di una competizione quindi, se vinci, sei contento.

I problemi e le difficoltà vengono dopo, ma si superano, o almeno io credo di averle sempre superate, sperando di averlo fatto sempre nel migliore dei modi. I cittadini hanno sempre l’ultima parola.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Gli impegni sono tutti complessi, ma credo che il più complesso di tutti sia il fare capire alla gente le ragioni di quello che si sta facendo. Non sempre è facile e immediato.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Il rapporto con la gente del paese. Ho la percezione che più il mondo va avanti, più la situazione peggiora. Una volta in paese ci si conosceva tutti ed era facile parlarsi, oggi molte famiglie (specialmente i nuovi arrivati) tendono a non frequentare la vita del paese.

Diventa sempre più difficile comunicare con le persone.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che le ha dato più soddisfazione?

Non ne ho uno in particolare. Ma quando c’è un problema qualsiasi e lo risolvi ti senti soddisfatto.

Se poi vogliamo citarne uno in particolare, posso dire: la risistemazione della piazza principale, ma tutto quello che si fa, se apprezzato, da soddisfazione.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Sono sempre disponibile per tutti anche a casa mia e tutti hanno il mio numero di telefono.

Abbiamo la messaggistica proposta dalla Provincia, e poi il sito del Comune.

Poi mettiamo i manifesti nelle bacheche del comune, ma purtroppo pochi si  fermano a leggerli.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Si, sono soddisfatto di come porto avanti l’incarico.

Per il futuro vedremo. Se si fa avanti qualcuno che mi convince certamente lo sosterrò. Però c’è ancora del tempo.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Posso consigliare di parlare con la gente e di scambiarsi le idee e alla fine condividerle.

Non bisogna mai decidere soltanto perché l’idea è stata tua, il dialogo è la cosa più importante (l’orgoglio va messo da parte).

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Più soldi e meno burocrazia, e anche un po’ di personale in più. Castagnole e Milano non sono la stessa cosa.

 Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Noi abbiamo creato il “Controllo del Vicinato” conforme alle disposizioni della Prefettura. Il gruppo fortunatamente funziona e si collabora anche con i Comuni vicini che hanno anche loro lo stesso servizio, così facendo il cerchio si allarga permettendo un maggiore controllo.

Ci è stato assegnato un contributo per l’installazione di telecamere per la videosorvaglianza che piazzeremo agli ingressi del paese e nei punti strategici del comune.

Abbiamo anche installato dei rilevatori di velocità sulle strade centrali del concentrico e in frazione Valenzani.

Sicuramente si può sempre fare di più, ma al momento penso che possa bastare.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Sii sono aumentati. La crisi si sente e abbiamo in paese, gente che non arriva a fine mese.

Abbiamo il COGESA che interviene per quanto di sua competenza per aiutare le classi più deboli. Sarebbe bello poter creare nuovi posti di lavoro, ma l’Amministrazione Comunale non può fare più di tanto, non è una azienda. 

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si in che modo?

Pro Loco, Polisportiva, Biblioteca. Tutto è volontariato.

Si collabora insieme, si fanno manifestazioni. Ad esempio la festa del “Ruché” (il nostro vino tipico) è partita dal Comune in collaborazione con le associazioni e i produttori. Oggi che è diventata un evento di alto livello, è gestita direttamente dllAssociazione “Produttori”, sempre in collaborazione con Comune e ProLoco.

Comunque quando c’è qualche cosa da fare si fa tutti insieme, per me è una bella soddisfazione essere riuscito a metterli tutti d’accordo, la sinergia c’è.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Il recupero dell’edificio dell’ex Asilo Maria Elena. Il cortile lo abbiamo già recuperato e tutti gli anni il Giovedì Santo diventa protagonista della manifestazione “La Passiun”..

Per il recupero dell’immobile che ha per i Castagnolesi un ricordo ed una affezione speciale, serve una cifra importante (1.500.000 euro), per noi è importante e vale la pena recuperarlo con una destinazione che serva a migliorare la ricettività del Paese.

Per Castagnole sarebbe un gran salto di qualità. Ho un altro sogno, che a poco a poco si sta cominciando a prendere consapevolezza, è quello di vedere trasformato il territorio in qualcosa che sia appetibile dai turisti, enoappassionati, amanti dello sport, della natura ecc. il riconoscimento Unesco del Monferrato è un punto di orgoglio per tutti, questa secondo me è la strada giusta grazie in primis al vino Ruche’ locomotiva del territorio e anche alle Amministrazioni non solo di Castagnole che credono in un territorio bellissimo.

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

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