Lettere al direttore

Marcello Coppo: “La Fiera di San Secondo oltre gli iettatori, il patrono ci proteggerà”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del vicesindaco di Asti, Marcello Coppo, in risposta alla lettera di Angela Motta (clicca QUI per leggerla).

“Leggo con stupore le dichiarazioni di alcuni esponenti del Partito Democratico di Asti che denigrano il coraggio dell’Amministrazione di aver voluto riproporre la Fiera e per di più criticando il posizionamento in centro città.

La scusa usata è quella che tale iniziativa avrebbe creato un calo di presenza nel mercato cittadino. Peccato che la foto che hanno ripreso è stata scattata in un mercato anticipato al martedì e non in uno del mercoledì. L’anticipo è dovuto al fatto che il mercoledì 1 maggio è un festivo. Tutti gli operatori del mercato e anche solo chi usa un po’ di buona fede sa che nei mercati anticipati è ovvio che la presenza è inferiore perché gli operatori hanno anche stalli in altre città e che quindi preferiscono recarsi nel mercato ordinario. Gli anticipi non dipendono dall’Amministrazione ma dal calendario, sul quale poco si può fare.

I mercati ordinari interessati dalla compresenza di Fiera e Luna Park sono solo due e per la precisione sabato 4 e sabato 11, in quanto il mercoledì 8 maggio c’è la Carolingia e quindi già sarà occupata tutta la piazza del Palio e la viabilità sarà per prassi interrotta.

Quello che non capisco è non capisce il normale cittadino è l’abitudine a denigrare a prescindere e senza un motivo. A pensarci bene però il PD è coerente in quanto dopo aver affossato la Fiera Città di Asti, è ovvio che non voglia che la Fiera sia nuovamente organizzata. Probabilmente a loro piacciono le macerie e l’immobilismo, dalla foto che hanno postato infatti vengono in mente un po’ gli iettatori che con la sola loro presenza portano sfortuna. A pensar bene effettivamente con il PD per Asti, il Piemonte e l’Italia è stato così.

Tocchiamo ferro e andiamo avanti che sarà una bellissima Fiera di San Secondo, il Santo Patrono ci assisterà.”

Marcello Coppo