Le Rubriche di ATNews - Il Tri-angolo di Mengozzi

Il Tri-angolo di Mengozzi: Animali in Musica

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Terzo appuntamento con la nuova rubrica mensile che arricchisce le proposte per i lettori di Atnews.it.

“Il Tri-angolo di Mengozzi” prende spunto da un intervento sul nostro quotidiano del musicista astigiano di fama internazionale Fabio Mengozzi, compositore, pianista, direttore d’orchestra e docente di musica, in seguito ai fatti di Corinaldo (clicca QUI).

L’obiettivo della rubrica è quello, sempre nel massimo rispetto delle scelte musicali di tutti, di fornire con nozioni semplici un punto di vista alternativo da quello che offrono ogni giorno i media, di educare ed indirizzare i giovani alla musica profonda, spirituale, in modo da ampliare le possibilità di scelta nell’ascolto della musica.

ANIMALI IN MUSICA

Il mondo animale ha sempre esercitato una certa fascinazione sui compositori. Alcuni ne hanno tratto ispirazione per liberamente descrivere in musica il temperamento di certi animali, mentre altri si sono spinti sino a riprodurne onomatopeicamente i versi con gli strumenti e con il canto. È il caso del compositore fiammingo Josquin Desprez (1450 c.ca – 1521), autore di “El Grillo”, una frottola dal carattere vivace dove possiamo ascoltare l’imitazione vocale del tipico verso prodotto dal piccolo insetto, oppure di Adriano Banchieri (1568 – 1634) che nel suo divertente “Contrappunto bestiale alla mente” del 1608 simula i versi di un cane, un gatto, un cuculo e un chiù (cioè l’assiolo).

Nel secolo successivo, Franz Joseph Haydn (1732 – 1809) compose la “Sinfonia n.83”, intitolata “La Poule” ovvero “la gallina” e, venendo all’Ottocento, Franz Schubert (1797 – 1828) fu autore del Lied “Die Forelle” (La trota) e di un celebre Quintetto appunto intitolato “La Trota”.

Del compositore francese Camille Saint-Saëns (1835 – 1921) è invece il famoso “Carnevale degli animali”, una “grande fantasia zoologica”, come egli steso ebbe a definirla, in cui compaiono galline, tartarughe, elefanti, canguri e persino il mondo acquatico (“Aquarium”). Dei quattordici pezzi che costituiscono la raccolta il più conosciuto è senza dubbio “Il cigno”, descritto attraverso una splendida melodia del violoncello.

Fra i brani celebri, non si può non citare il “Volo del calabrone” di Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844 – 1908), tentativo ottimamente riuscito di imitare il ronzio dell’animaletto in volo.

Anche nel Novecento diversi importanti compositori si sono ispirati al regno animale. Fra questi, il russo Sergej Prokofiev (1891 – 1953) che nella favola musicale “Pierino e il lupo”, di cui scrisse il testo oltre che la musica, associò ad ogni personaggio un tema eseguito da uno strumento musicale dell’orchestra; si ascolta così l’uccellino rappresentato dal flauto, l’anatra dall’oboe, il gatto dal clarinetto, il lupo da tre corni. Un altro grande compositore russo, Igor Strawinsky (1882 – 1971) nel 1942 compose “Circus Polka: for a young elephant”, un brano commissionato dal circo “Barnum and Bailey” e che senza particolari pretese descrive con ironia la stazza e l’incedere del grosso pachiderma. Il ceco Leoš Janáček (1854 – 1928) ha composto un’opera dal titolo “La volpe astuta”, mentre del grande Claude Debussy (1862 – 1918) è il raffinatissimo “Poissons d’or”, caratterizzato dai guizzi dei pesci nell’acqua. Un altro celebre musicista francese, Maurice Ravel (1875 – 1937), ha composto “Oiseaux tristes” il cui tema sono “uccelli perduti nel torpore di un’oscura foresta, nelle ore più calde dell’estate”.

Del resto l’ornitologia ha interessato parecchi compositori, come l’italiano Ottorino Respighi (1879 – 1936) che nel 1927 ha composto la suite “Gli uccelli” dove viene anche ripresa una famosa composizione di Jean-Philippe Rameau (1683 – 1764) intitolata “La Poule”; ma soprattutto va ricordato il francese Olivier Messiaen (1908 – 1992), il quale sullo studio del canto degli uccelli ha fondato un peculiare sistema compositivo. Dalla sua sapiente mano usciranno brani come “Le merle noir”, “Catalogue d’oiseaux”e “Réveil des oiseaux”.

Anche in tempi più recenti non mancano musicisti che abbiano composto brani dedicati agli animali. John Tavener (1944 – 2013) ha dedicato ai suoi gatti due affettuose composizioni per pianoforte, “Mandoodles” (1982) e “In Memory of Two Cats” (1986), mentre il finlandese Einojuhani Rautavaara (1928 – 2016) ha registrato il canto degli uccelli del Circolo polare artico e delle paludi di Liminka per poi inserirlo nel suo “Cantus Articus – Concerto for birds and orchestra” del 1972. Un divertente verso di cuculo è cantato in “Cuckoo    in    the    Pear    Tree”, tratto da “Nonsense Madrigals”, composto nel 1993 da Gyorgy Ligeti (1923 – 2006). Infine, degno di menzione è il particolare approccio del compositore giapponese Toshio Hosokawa (1955): per scrivere il suo “Bird Fragments III” si è ispirato alle sculture di argilla con cui i bambini ciechi avevano rappresentato le“sensazioni di uccelli” suscitate dalla lettura di alcuni testi poetici.

Fabio Mengozzi

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