Lettere al direttore

Diocesi di Asti, il messaggio pasquale del vescovo Prastaro: “Gesù non è un defunto”

Riceviamo e pubblichiamo il messaggio del vescovo di Asti don Marco Prastaro.

“Egli è vivo, è risorto” è questo l’annuncio che riceviamo nel giorno di Pasqua; è questo l’annuncio che ogni cristiano porta nel mondo: Gesù è vivo non è più morto, è risorto!

Dimenticarsi che lui vive ci porta a ritenere Gesù solo come un buon esempio del passato, come un ricordo lontano, come qualcuno che 2000 anni fa ha fatto e detto delle cose belle. E questo ci lascia uguali a prima, non ci libera.
“Colui che ci colma della sua grazia, Colui che ci libera, Colui che ci trasforma, Colui che ci guarisce e ci conforta è qualcuno che vive. È Cristo risorto, pieno di vitalità soprannaturale, rivestito di luce infinita. Per questo San Paolo affermava: «Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede» (1 Cor 15,17)”. (Christus Vivit 124)
Poiché egli vive può essere veramente presente nella nostra vita, per riempirla di luce, per far sì che non siamo più soli e abbandonati. “Egli riempie tutto con la sua presenza invisibile, e dovunque tu vada ti starà aspettando. Perché non solo è venuto, ma viene e continuerà a venire ogni giorno per invitarti a camminare verso un orizzonte sempre nuovo” (C.V. 125).

Egli è vivo, perché ha abbracciato la morte, ma l’ha abbracciata così forte che alla fine a morire fu lei, la morte!
Egli è vivo, ha vinto la morte. Lo avevano ucciso lui il Santo, l’innocente ma ha vinto. Nella vita di Gesù e nella mia vita il male dunque è sconfitto, la morte non ha più l’ultima parola. Il nostro salvatore vive.
Ecco perché abbiamo la certezza che il bene può farsi strada della nostra vita, che le nostre fatiche serviranno a qualcosa, che ciò che ci fa soffrire porterà frutto. Ecco perché possiamo smettere di lamentarci e iniziare a guardare avanti “perché con Lui si può sempre guardare avanti”.
È questa la nostra sicurezza di fondo, che permane al di là di tutto, al di là di qualsiasi cosa che nella vita ci può capitare: egli è vivo e ha vinto la morte.
Da qui inizia la vita nuova del cristiano, di ogni uomo nella certezza che Gesù è risorto e che in lui anche noi risorgeremo a vita nuova. Crediamo che con la risurrezione inizierà un’altra vita, una vita che è un’altra cosa rispetto a quella che ora viviamo. O meglio, sarà “la stessa vita”, ma senza più quei limiti che la imprigionano e che ci rendono mortali.

La Pasqua diventi per tutti noi un’occasione di fiducia e di speranza, sia per noi la certezza che l’ultima parola sulla nostra esistenza, sui nostri dolori, sulle nostre fatiche ce l’avrà il Signore risorto. E la sua ultima parola sarà: Vivi per sempre con me!

Buona Pasqua, piena di vita, di speranza e di Cristo Risorto.