Biblioteca di Portacomaro, con “Giallo in collina” ospiti scrittori di Giallo e Noir

Giovedì 11 aprile, alle ore 18, da GARUM, cibo e vini, presso la Bottega del grignolino, in piazza Marconi 16 a Portacomaro, si svolgerà l’anteprima della rassegna “Giallo in collina”, una serie di cinque presentazioni di romanzi gialli e noir, che si realizzerà tra maggio e giugno 2019.

La rassegna, la prima che sigla la collaborazione fra la storica Biblioteca Civica portacomarese e Garu, cibo e vini, che gestisce da un anno la rinnovata Bottega del grignolino, a spiccata vocazione territoriale, nasce con l’intento di proporre ad un pubblico di appassionati del genere giallo e noir una serie di grandi autori del territorio piemontese o che del territorio parlano.

Gli stessi autori dialogheranno con due personalità locali che di romanzi gialli se ne intendono: Marisa Varvello, sindaco di Chiusano e grande appassionata del genere, e Roberto Gonella, nato come giornalista sportivo, ma da qualche anno “dirottato”, suo malgrado, verso i temi del giallo e del noir.

Durante questo primo appuntamento verrà presentato il romanzo “Morte ad Asti. La nebbiosa domenica dell’investigatore Martinengo” di Fabrizio Borgio*, autore astigiano già conosciuto agli appassionati del genere. L’autore dialogherà con Marisa Varvello, tra l’altro ispiratrice della rassegna.

Le prossime date saranno: 23 maggio con Maurizio Blini e il suo ultimo romanzo in uscita a maggio, il 6 giugno con Enrico Pandiani e il suo “Ragione da vendere”, il 13 giugno Margherita Oggero con “La vita è un cicles”, il 20 giugno, ultimo appuntamento, con Cristina Rava e “Di punto in bianco”.


Cenni biografici* :

Fabrizio Borgio nasce nella città di Asti il 18 giugno 1968. Figlio di anni inquieti, passa un’infanzia chiusa e taciturna sviluppando la propria fantasia e creatività aiutato da libri, fumetti e televisione. Successivamente scopre il web, innamorandosi delle sue potenzialità. Appassionato di cinema e letteratura, affina le sue passioni nell’adolescenza iniziando a scrivere racconti. Frequenta un Istituto tecnico, insegue una certa vocazione per le armi, trascorrendo anni nell’Esercito. Congedato, comincia a guadagnarsi da vivere passando da un mestiere all’altro, senza mai perdere di vista il suo divorante amore per la letteratura: operaio, tecnico, falegname, cantiniere, giardiniere, meccanico di scena, impiegato. Si muove irrequieto nel mondo del lavoro e scrive, segue stages di sceneggiatura con personalità del nostro cinema, tra cui Mario Monicelli, Giorgio Arlorio e Suso Cecchi d’Amico. Collabora occasionalmente con il regista astigiano Beppe Varlotta. La fantascienza, l’horror, il mistero e il fantastico tout court, oltre al giallo e il noir, sono i generi che maggiormente lo coinvolgono e interessano. Ha pubblicato Arcane le Colline nel 2006 e La Voce di Pietra nel 2007. Nel 2011 incomincia a scrivere per i tipi della Frilli Editori pubblicando Masche. Nello stesso anno il libro si classifica terzo a” Lomellina in giallo”. Seguono La morte mormora e Vino Rosso sangue, primo libro dedicato all’investigatore privato delle Langhe, Giorgio Martinengo, che prosegue le sue indagini in Asti. Ceneri sepolte e in questo, ultimissimo, Morte ad asti, sempre per i tipi della Fratelli Frilli Editori.

Il libro: Ѐ un Giorgio Martinengo sconvolto quello che, in una nebbiosa domenica di febbraio, rinviene il cadavere di Vittoria Squassino, manager della succursale milanese di una banca tedesca. Bella, competente e rigorosa Vittoria era stato il suo grande amore di gioventù. Poco tempo prima il nostro investigatore privato era stato ingaggiato dai vertici della banca proprio per indagare su di lei a causa di sospetti sul suo operato; sospetti che si erano palesati quando le era stata attribuita una relazione con Valerio Cortese, affascinante imprenditore nel campo delle SPA a tema enologico. Martinengo conosce anche lui, amico e compagno di scuola del liceo. L’indagine di Martinengo su Vittoria assume così i contorni di un viaggio indietro nel tempo di vent’anni, dove sullo sfondo di una Asti benestante e gaudente, come lo erano gli anni ’90, si delineano i difetti di una nazione, il disincanto della gioventù e le basi per una tragedia che metterà a dura prova le capacità dell’investigatore astigiano. L’amore perduto, la crisi, il sesso, la droga e il mondo delle banche disoneste comporranno una scacchiera sulla quale Martinengo giocherà una partita difficile e dolorosa.