Asti, faceva prostituire una disabile: arrestata una donna astigiana

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E’ fortemente indiziata di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in danno di due donne, una delle quali invalida civile al 100 % per problemi psichici, la donna arrestata ad Asti dalla Polizia nei giorni scorsi.

Il provvedimento è stato adottato dal Gip dr. G. Morando di Asti; l’indagata è stata rintracciata dal personale della Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Polizia di Stato della Procura di Asti, presso la sua abitazione dove si prostituiva e dove faceva prostituire le altre donne.

Ieri, lunedì 29 aprile 2019, il Gip ha condotto l’interrogatorio di garanzia e la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Le indagini – delicate ed articolate- sono state dirette dal Pm dr. G.Fiz a partire dal febbraio 2019 subito dopo la preoccupante segnalazione raccolta dalla Sezione di Pg sul conto della giovane disabile. Proprio per il timore di gravi atti di pregiudizio in danno della persona disabile, le indagini sono state condotte con la massima speditezza: numerosi i testimoni sentiti, gli accertamenti sui siti internet per escort effettuati, i servizi di osservazione e le operazioni tecniche compiuti.

E’ così emerso che la donna arrestata, dopo aver intrapreso una relazione di amicizia con la persona disabile, l’avesse poi indotta al meretricio con la prospettiva di facili guadagni. L’indagata si premurava quindi di ricercare i clienti, presentarli alla persona disabile e di trattenere parte dei proventi delle prestazioni sessuali erogate nell’alloggio preso in locazione dall’indagata stessa.

Secondo il racconto della persona disabile l’indagata le faceva fare cose brutte, con persone diverse – la prima riservando a sé i clienti più belli e giovani — e si faceva consegnare la gran parte del denaro;, inoltre in un’occasione la obbligava ad effettuare le prestazioni sessuali nonostante fosse indisposta ed addirittura la picchiava.

Il Gip di Asti, considerati i gravi indizi di colpevolezza, ha ritenuto che solo la misura carceraria fosse idonea a contenere nel modo più tempestivo ed efficace possibile il comportamento posto in essere dalla donna, tra l’altro, estremamente offensivo e deprecabile.

Proseguono le indagini per far luce completa sulla intera vicenda.

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