A Roddino la presentazione del libro “Giuro che non avrò più fame. L’Italia della Ricostruzione” di Aldo Cazzullo

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Oggi pomeriggio, lunedì 22 aprile alle 18,00, Aldo Cazzullo presenta, presso il salone parrocchiale di Roddino il suo nuovo libro “Giuro che non avrò più fame. L’Italia della Ricostruzione” (Mondadori).

Con questo nuovo libro, dopo i fortunati lavori precedenti “La guerra dei nostri nonni. 1918-1918 storie di uomini, donne, famiglie” e “Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della resistenza”, Cazzullo torna a raccontare l’Italia di ieri per cercare di capire il paese di oggi e per immaginare come saremo domani.

Il libro racconta di un paese uscito distrutto dalla guerra, ridotto in macerie non solo fisiche ma anche politiche, economiche, culturali; racconta della miseria e della fame e della forza che è stata necessaria per uscire da quello stato. Inevitabilmente l’autore confronta quegli anni con il nostro presente e vede una nazione satolla e pigra che sembra aver dimenticato le speranze che hanno sostenuto le fatiche dei nostri nonni. Gli anni della Ricostruzione sono cruciali, risvegliano le energie del paese e rinsaldano quei vincoli che la guerra civile aveva logorato e rendono possibile il periodo di crescita formidabile che seguirà, quel boom, che non sarà non solo economico ma anche sociale e culturale. Raccontarli e comprenderli può forse aiutarci a ritrovare quelle energie che oggi sembrano smarrite.

Il Libro.

Il primo film che le nostre nonne e le nostre madri andarono a vedere dopo la guerra fu Via col vento. Molte si identificarono in una scena: Rossella torna nella sua fattoria, la trova distrutta, e siccome non mangia da giorni strappa una piantina, ne rosicchia le radici, la leva al cielo e grida: «Giuro che non soffrirò mai più la fame!». Quel giuramento collettivo fu ripetuto da milioni di italiane e di italiani. Fu così che settant’anni fa venne ricostruito un Paese distrutto.

Come scrive Aldo Cazzullo, «avevamo 16 milioni di mine inesplose nei campi. Oggi abbiamo in tasca 65 milioni di telefonini, più di uno a testa, record mondiale. Solo un italiano su 50 possedeva un’automobile. Oggi sono 37 milioni, oltre uno su due. Eppure eravamo più felici di adesso». Ora l’Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l’energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora.

Cazzullo racconta l’anno-chiave della Ricostruzione, il 1948. Lo scontro del 18 aprile tra democristiani e comunisti. L’attentato a Togliatti e l’insurrezione che seguì. La vittoria al Tour di Bartali e l’era dei campioni poveri: Coppi e il Grande Torino, cui restava un anno di vita. Le figure dei Ricostruttori, da Valletta a Mattei, da Olivetti a Einaudi. Il ruolo fondamentale delle donne, da Lina Merlin, che si batte contro le case chiuse, ad Anna Magnani, che porta al cinema la vita vera. L’epoca della rivista: Wanda Osiris e Totò, Macario e Govi, il giovane Sordi e Nilla Pizzi.

Ma i veri protagonisti del libro sono le nostre madri e i nostri padri. La loro straordinaria capacità di lavorare e anche di tornare a ridere. Il racconto di un tempo in cui a Natale si regalavano i mandarini, ci si spostava in bicicletta, la sera si ascoltava tutti insieme la radio; e intanto si faceva dell’Italia un Paese moderno.

Moderatore della presentazione Marcello Pasquero di Gazzetta d’Alba e Radio Alba. Le letture saranno a cura dell’attore Paolo Tibaldi.

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