A Castelnuovo Belbo si parla di Biodiversità e tutela piccole produzioni agroalimentari

Nei locali della biblioteca comunale “Fenga” di Castelnuovo Belbo sabato 6 aprile, si è tenuta una tappa del “Biodiversità tour 2019”. Ad aprire il convegno il sindaco Aldo Allineri, ha portato i saluti e i ringraziamenti da parte dell’amministrazione comunale di Castelnuovo Belbo.

A moderare l’incontro è intervenuto Stefano Zunino per la Coldiretti di Asti, che ha illustrato i numeri dell’incremento delle giovani aziende nel settore agricolo, della grande biodiversità italiana e delle strategie proposte per difendere il made in Italy attraverso le etichettature obbligatorie. Presente anche il senatore Massimo Berutti che ha parlato del Disegno di legge al Senato sulla tutela delle Piccole produzioni agroalimentari, spiegandone i vantaggi:
1) per i consumatori: il rispetto sicurezza igienico-sanitaria;
2)agricoltori e allevatori: differenziazione e integrazione delle fonti di reddito; sfruttamento dei vantaggi della trasformazione;
3) sistema: salvaguardia tipicità e tradizione locale, diffusione di prodotti tipici del paese, chiarezza in etichetta;
4) tipologia di prodotti: carni suine trasformate, carni avicunicole fresche e trasformate, prodotti lattiero-caseari, miele e prodotti dell’alveare, pane e prodotti da forno, conserve e confetture, succhi di frutta, farine e vegetali essiccati, olio d’oliva;
5) caratteristiche dei prodotti: origine locale, limiti alle quantità;

A seguire è intervenuto Massimo Badino che ha illustrato l’importanza della coltivazione conservativa attraverso le tecniche di minima lavorazione e pacciamatura con paglia o altri scarti di produzione con esempi dell’orto sociale naturale di Castelnuovo Belbo, paese premiato dall’Anci per Innovazione Piemonte nel 2017.

L’esperienza dell’agricoltore Vittorio Quaglia ha permesso di spiegare il metodo di coltivazione, rispettoso dell’ambiente, del Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, presidio Slow food. Ribadita l’importanza della coltivazione senza l’uso di diserbanti ed antiparassitari e teli di plastica neri.

Stefano Scavino di Costigliole d’Asti ha esposto la sua esperienza grazie all’aiuto scientifico della Facoltà di Agraria di Torino per coltivare piante acclimatate e riscoperte come il carciofo del Sorì ed il peperone quadrato di Motta di Costigliole d’Asti senza usare erbicidi e pesticidi.

Infine l’intervento di Marco Damele, ha parlato della cipolla egiziana ligure tra agrobiodiversità e futuro, che è una pianta, utilizzata molto in passato e riscoperta dal lavoro di agricoltori difensori della biodiversità. Sottolineando l’importanza di assaggiare e gustare quello che ci offre la natura per arricchire anche il nostro corpo di vitamine e sali minerali difficilmente presenti nei prodotti dei supermercati. A sugellare il tutto la degustazione di un’antica ricetta ligure, di una focaccia dolce ed una salata con la cipolla egiziana ligure a cura del Panificio F.lli Lia di Camporosso di Imperia.