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Speciale 118 Sindaci: intervista a Sara Betta, Sindaca di Corsione

118 Sindaci: incontriamo Sara Betta, Sindaca di Corsione. 

Da bambina aveva mai immaginato di diventare Sindaca?

Forse inconsciamente. Mio papà che, purtroppo, ora non c’è più, era consigliere comunale di Corsione. Io ero molto curiosa di sapere cosa accadeva in quelle lunghe riunioni a cui papà partecipava. Magari era un segnale.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Nel 2014 era in scadenza il mandato del Sindaco precedente (che oggi è il mio Vice).

Me lo proposero, ed io accettai volentieri. Ero in un momento personale in cui mi sentivo motivata, e avevo voglia di provarci. 

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero stata consigliere comunale nei 5 anni precedenti la mia elezione, e quella è stata la mia prima ed unica esperienza amministrativa nel settore pubblico.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Che bisognava rimboccarsi le maniche, bisognava lavorare. Non nego che in me ci fosse un po’ di timore di non essere all’altezza, però questo non mi ha mai spaventata.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Sicuramente più di uno.

Il più complesso in assoluto è stato quello di cercare il personale.

Sembra assurdo con tutta le gente che non ha un lavoro, che questo possa essere un problema. Ma essendo un paese “piccolo” ho dovuto collegarmi con altri comuni e ci ho messo più di un anno per trovare la quadra.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

A far tornare i conti. A capire come impiegare ben le poche risorse che abbiamo a disposizione.

E questa la materia che mi prende più tempo.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Ce ne sono un paio:

L’essere riuscita, con i pochi finanziamenti che ho avuto, a rimettere in sesto le strade del paese.

L’essere riuscita a costruire, sulla piazza principale, una struttura polivalente, che è a disposizione del paese.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Principalmente con le locandine affisse e con il passaparola.

Ma spesso e volentieri sono i cittadini che cercano me, o il mio Vicesindaco o l’Assessore, i quali mi sono molto di aiuto perché io, per motivi di lavoro, sono presente in comune quando posso.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Assolutamente sì.

In merito alla continuazione, sicuramente continuerò a dare una mano a questo paese, anche sotto altre molteplici forme, ma non è il caso di entrare, oggi, nel merito.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

La cosa principale è quella di sapere ascoltare le persone.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Risorse finanziarie, di personale, oltre ad avere collaboratori (siano dipendenti o colleghi del consiglio comunale e giunta) che abbiano voglia di fare.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Fortunatamente, anche se nel territorio abbiamo subito alcuni furti, c’è ancora una situazione di “Isola felice”.

Il problema è percepito, ma non è grande. Abbiamo una ottima collaborazione con i carabinieri (appartenenti alla Stazione di Montechiaro).

In tutti i casi, sarebbe utile iniziare un progetto di “Controllo del Vicinato”. Vedremo.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

I bisogni economici delle famiglie sono casi molto limitati, a questo scopo abbiamo un regolamento comunale che ci permette di dare qualche aiuto.

Poi abbiamo i problemi attinenti alla popolazione anziana e qui siamo aiutati dalle organizzazioni alle quali siamo associati, quali il SEA ed il COGESA che operano in modo soddisfacente.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Si, abbiamo la Pro Loco, La Società Agricola Operaia, una Banda musicale che si chiama “L’Ardita” di Corsione.

Collaborano tutte assolutamente con il comune. Siamo sempre in assoluta sintonia e creiamo le feste del paese, la festa degli anziani, e altri avvenimenti.

Sarebbe necessario far entrare dei giovani in queste associazioni, e convincerli ad impegnarsi di più per il bene del paese.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Mi piacerebbe riuscire a chiudere la struttura polivalente in piazza IV Novembre, che abbiamo già realizzato ed è funzionante, per poterla utilizzare al meglio anche nel periodo invernale, per manifestazioni, che altrimenti, non si riescono a fare.

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