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Speciale 118 Sindaci: intervista a Luigi Mauro Pelissero, Sindaco di Camerano Casasco

118 Sindaci: incontriamo Luigi Mauro Pelissero, Sindaco di Camerano Casasco.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No di sicuro.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

E’ dal 1975 che sono in comune (due legislature le ho saltate per problemi di famiglia) prima come consigliere, poi ho fatto il vicesindaco e mi sono ritrovato candidato ed eletto Sindaco nel 2009.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Solo quelle di cui ho detto prima. Il mio lavoro era nel privato, facevo il meccanico ed avevo una officina per la riparazione degli automezzi.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Ho pensato da subito di dire ai 12 consiglieri che dovevamo, per il bene del paese, fare squadra.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Non direi di aver affrontato cose particolarmente complesse da portare avanti. Direi che si è sempre trattato di Ordinaria Amministrazione.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Sono tante e diverse.

Ad esempio seguire e tenere d’occhio il fatto di portare a casa fondi per la manutenzioni delle strade e delle cose pubbliche.

Poi c’è il problema dei trasporti per le scuole che in paese non abbiamo più.

Comunque tutti i problemi del paese sono ugualmente importanti e bisogna affrontarli.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

La soddisfazione maggiore è senz’altro quella di essere riuscito a finire i restauri della nostra chiesa.

La nostra chiesa parrocchiale ha degli stucchi datati 1630-1650 realizzati dai “maestri luganesi” che sono stati anche i realizzatori degli stucchi di Venaria e altro.

Fu un regalo al paese da parte della Contessa di quei tempi.

Gli stucchi sono stati completamente restaurati grazie al contributo di Fondazioni Bancarie e con un contributo del comune.

E’ stata una cosa molto importante alla quale ci tenevo, personalmente, molto.

Comunque c’è sempre soddisfazione quando si riesce a portare a termine qualche progetto.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Io sono a disposizione in ufficio tutti i giorni. Poi si parla per strada; il colloquio è la cosa più importante.

Inoltre il mio numero di telefono è perennemente acceso, giorno e notte, dal 2004.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Direi di si. Ma si potrebbe sempre migliorare. Continuare? Lo farei volentieri ma l’età, è quella che è.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

L’unica di cosa che suggerisco è cercare che in Consiglio Comunale ci sia sempre un rapporto sereno anche tra Maggioranza e Opposizione.

Se ci sono attriti, fare il Sindaco diventa più difficile.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Di meno burocrazia.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Il problema c’è per tutti. Abbiamo installato delle telecamere, ma bisognerebbe avere almeno un vigile urbano che gira sul territorio.

La stazione dei Carabinieri è a Montechiaro, hanno un territorio esteso, un organico molto basso e, seppur presenti, non possono fare molto, almeno dal punto di vista del deterrente.

Non abbiamo un controllo del vicinato organizzato, ma io raccomando sempre alla popolazione di segnalare direttamente a me i casi di macchine o soggetti sospetti.

Certo che, in queste condizioni, più di tanto non si può fare.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Fortunatamente i casi di disagi economici sono molto limitati.

C’è il problema degli anziani, e dell’assistenza socio-sanitaria.

Cerchiamo di sopperire a questi problemi on la cooperazione del COGESA e per quel che riguarda i trasporti e gli accompagnamenti, con il SEA.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Abbiamo la Pro Loco e l’Associazione Alpini., che collaborano ottimamente con il Comune.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Sì. La Fusione dei Comuni.

Siamo troppo piccoli e non abbiamo alcun peso “politico” e servirebbe per dare più servizi alla popolazione spendendo di meno.

Più che opposizione al progetto vedo una specie di inerzia che non ci fa andare avanti. Se alla popolazione si spiegassero i benefici la cosa sarebbe di gradimento.

Al momento è un sogno.

Ne ho un secondo sogno, purtroppo infranto.

Tempo fa, osservando la gran quantità di “gerbidi” che oggi abbiamo, mi venne l’idea di contattare allevatori di bestiame interessati ad utilizzare questi terreni “disponibili”. C’era già una specie di compromesso per l’utilizzazione gratuita per i primi dieci anni, anche con l’accordo dei proprietari dei terreni non più utilizzati.

Ci voleva l’OK della Regione. La Regione mi respinse il progetto con la motivazione che trattandosi di terreni privati la cosa non rientrava nelle loro facoltà.

E così attorno al paese crescono boschi gerbidi incolti con tutte le conseguenze negative per l’ambiente.

E poi c’è un terzo sogno.

Vorrei che il paese di Camerano Casasco fosse conosciuto anche per i personaggi famosi che ci hanno vissuto e soggiornato.

Silvio Pellico, di ritorno dallo Spielberg e trovandosi senza più sostegni economici fu ospitato qui dalla famiglia Balbo. Soggiornò tre anni e qui iniziò a scrivere “Le mie prigioni”.

Angelo Gatti, storico ufficiale della prima guerra mondiale, poi giornalista e scrittore molteplice, si stabilì qui per matrimonio. 

Dovremmo riuscire a comunicare queste cose, io ci ho provato, anche con RAITRE ma non ho trovato terreno fertile.

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