Sciopero generale dei lavoratori delle costruzioni: delegazioni astigiane a Roma

Sventoleranno anche le bandiere di FENEAL UIL, FILCA CISL E FILLEA CGIL della provincia di Asti, il prossimo 15 marzo a Roma quando si uniranno alle maestranze delle altre province Italiane per lo sciopero generale Unitario di tutto il settore delle costruzioni,

Il settore anche nella provincia astigiana dall’inizio della crisi ad oggi ha perso il 50% dei suoi addetti.

“Chiederemo a gran voce al Governo di rilanciare il Paese, servono urgentemente politiche industriali in grado di far ripartire l’intera filiera delle costruzioni: dall’edilizia ai materiali, dal settore del legno e arredo al cemento, dai lapidei al settore dei laterizi – spiegano i rappresentanti sindacali – FENEAL, FILCA E FILLEA nazionali hanno chiesto al Governo un tavolo di confronto per discutere e affrontare la più grave crisi dei nostri settori dal dopoguerra ad oggi, pensiamo che sia doveroso dare una risposta alle oltre 600 mila lavoratori che hanno perso il lavoro e al milione che rischia di perderlo”.

Lo sciopero generale di 8 ore si svolgerà a partire dalle 9,30 in piazza del Popolo a Roma coinvolgerà tutti i settori dell’intera filiera delle costruzioni.

“Serve una politica di investimenti mirati in grado di essere immediatamente tradotti in piani straordinari per la messa in sicurezza di territori, strade, ponti. Occorre un piano per la qualità delle materie prime al servizio di ristrutturazioni, rigenerazione e anti sismico, di nuove politiche abitative. Occorre ripensare il sistema degli incentivi. Serve una politica di tutela e riconversione dell’occupazione nei settori dei materiali, serve qualificare l’impresa e contrastare il dumping contrattuale con un sistema che premi qualità e sicurezza. Occorre accelerare sugli appalti verdi al fine di premiare chi fa ricerca ed innovazione nei nostri settori. Serve una sburocratizzazione mirata di diversi passaggi del Codice Appalti senza ridurre tutele e diritti. Servono, cioè, politiche di sviluppo, come richiesto dalla stessa piattaforma unitaria di CGIL, CISL e UIL”