Riorganizzazione dell’organigramma del Comune di Asti: spariscono anagrafe e Stato Civile, arrivano i “Servizi demografici”

Nei giorni scorsi è stata deliberata la riorganizzazione delle microstrutture del Comune in seno ai vari assessorati.
Un piano, che nelle intenzioni della Giunta, servirà a razionalizzare costi e gestione ed ottimizzare i servizi al cittadino.

Queste le modifiche nel dettaglio: nel settore risorse umane, il “Servizio Gestione reti e assistenza hardware” che viene ridenominato “Servizio Gestione reti, software e assistenza hardware”; il Servizio “Software e archivio/protocollo” diventa “Servizio Progetti innovativi, transazione al digitale e trasparenza”attribuzione al Settore Risorse umane sistemi informativi e rapporto con partecipate del “Servizio Rapporti con società e partecipate”. Inoltre viene effettuato un accorpamento delle funzioni relative alla privacy al “Servizio Rapporti con società e partecipate” che viene ridenominato “Servizio Rapporti con società e partecipate e privacy”.

Nel settore ragioneria e bilancio, c’è la soppressione del “Servizio Anagrafe”, del “Servizio Stato civile” e del “Servizio Elettorale e URP” e contestuale l’ accorpamento di tutte le funzioni relative ai servizi demografici in un unico Servizio denominato “Servizio Servizi demografici”.

Le politiche sociali vedono la soppressione del “Servizio Anziani e adulti in difficoltà” e redistribuzione delle attività tra i servizi esistenti che vengono ridenominati: “Servizio Amministrativo politiche sociali”, “Servizio Famiglia e minori, adulti, segretariato sociale”, “Servizio Casa e lavoro, anziani e disabili, servizio civile”; resta invariato il “Servizio Istruzione e servizi educativi”.

L’urbanistica ridefinisce la distribuzione delle competenze e funzioni nell’ottica di miglioramento delle prestazioni erogate proponendo un progetto complessivo di revisione dell’assetto micro organizzativo del Settore articolato nei seguenti servizi: “Servizio Amministrativo del territorio – P.diC.”, “Servizio Gestione del territorio – S.U.E.C. ed edilizia residenziale pubblica”, “Servizio Pianificazione generale e S.U.A.P. – S.P.U.N.”, “Servizio Vigilanza e manomissioni suolo”, “Servizio Gestione informatica edilizia – Archivio – Digitalizzazione – Agibilità.

I lavori pubblici invece scindono le funzioni del “Servizio Manutenzione edifici pubblici” in due servizi denominati “Servizio Edifici storici” e “Servizio Edifici pubblici” al fine di meglio presidiare le attività. Il settore ambiente istituisce invece due nuovi servizi: il “Servizio Ambiente” e il “Servizio Contratti di servizio e cimiteri”. La Cultura sarà articolata nel “Servizio Ricerca finanziamenti”, il “Servizio Manifestazioni”mentre c’è la soppressione del Servizio “Musei e Istituti Culturali” (in ragione dell’avvenuta esternalizzazione) e verrà valutata l’istituzione di una posizione organizzativa relativa alla gestione degli istituti culturali, in occasione del pensionamento di uno o più titolari di posizione organizzativa.

Sulle modifiche sopracitate, arriva subito una critica da parte della consigliera comunale Angela Quaglia, di CambiAmo Asti: “Al settore Servizi Demografici sono state soppresse le figure del “Servizio Anagrafe”, del “servizio Stato civile” e del Servizio Elettorale “ accorpando il tutto in un solo Servizio denominato “Servizio Servizi Demografici”: spiace che funzionari competenti ( che hanno sbrogliato questioni complesse in tanti anni) siano stati messi da parte così di brutto, quasi fosse loro la responsabilità del disservizio, dovuto invece, come tutti sanno, alla carenza di personale e all’esiguità degli spazi in cui si sono trovati a lavorare a causa del rifacimento dell’impianto di riscaldamento e di quello acustico nel salone dell’Annunziata. Analogo “riconoscimento” hanno ricevuto ( con questa delibera) altri funzionari che in tanti anni hanno “servito” la collettività astigiana e contribuito a irrobustire le finanze dell’Ente.
Mi riferisco al settore Cimiteri, nel quale, per una scelta di decoro attuata dall’Amministrazione di cui ho fatto parte, si è provveduto a pronunciare le decadenze delle tombe abbandonate e a riassegnarle ad altre famiglie ,che le hanno ristrutturate e riportate al decoro dovuto al luogo, con un notevole introito da parte del Comune il quale ha potuto reinvestire le somme in altri interventi per la collettività. Anche in questo caso, la figura di responsabile è stata soppressa”. 

E conclude Quaglia:  “Che la logica seguita sia diversa da quella del merito e del lavoro? Credo che il Sindaco e la Giunta dovrebbe ripensare le scelte fatte. Non si fa molta strada mortificando il personale, specialmente quello più silenzioso e attento alla qualità delle scelte amministrative”.