Lettere al direttore

“Quale attenzione la Giunta di Asti riserva alla cultura?”

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Riceviamo e pubblichiamo.

Viva l’Italia!

Nel 2011, per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, vennero ristrutturati e aperti al pubblico alcuni spazi di Palazzo Ottolenghi , la parte di destra entrando nel cortile.
In questi spazi venne collocato il nuovissimo Museo del Risorgimento, dotato di strumenti multimediali, di documenti e di cimeli (anche offerti da privati) per ripercorrere la storia del Risorgimento, soprattutto nell’astigiano, a beneficio dello studio della storia da parte degli allievi delle nostre scuole e degli appassionati di storia.
Qualche tempo dopo fu la volta di altri spazi per ospitare la “sezione Garibaldi”.
Un piccolo gioiello di storia nel cuore della nostra città che è stato per parecchio tempo meta di visite da parte delle scolaresche e occasione turistica.

Con grande rammarico ho scoperto da qualche tempo che il Museo è stato chiuso e che l’umidità di risalita sta completando la distruzione di un vero e proprio gioiellino che costituiva già un primo tassello del recupero di Palazzo Ottolenghi , nell’ambito del “quadrilatero della cultura” che comprende la zona di corso Alfieri tra piazza Roma e piazza Cairoli.

Dopo aver passato alla Fondazione Asti Musei tutto (o quasi) il patrimonio culturale astigiano, la nostra Giunta ha pensato di disfarsi (lasciando che il tempo faccia la sua parte) della restante parte del patrimonio.

E’ questa l’attenzione che la Giunta riserva alla cultura?
E dire che l’assessore è un appassionato di storia ed era stato, con la sottoscritta, un convinto sostenitore della creazione del Museo del Risorgimento quando la Giunta era guidata da Galvagno e la sottoscritta era assessore ai Lavori Pubblici.
Sono veramente dispiaciuta che un patrimonio pubblico venga “sprecato” in questo modo.
Mi auguro che la Giunta ci pensi seriamente e decida di stanziare ciò che serve (se ci crede) per ripristinare l’apertura dello spazio museale.

Angela Quaglia- CambiAMO Asti

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