Polizia di Stato, le iniziative per la Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Ieri giovedì 21 marzo prossimo è stata la XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.Ieri giovedì 21 marzo prossimo è stata la XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Per l’occasione, la Polizia di Stato – Questura di Asti ha ricordato le vittime innocenti delle mafie nel corso di una breve cerimonia “laica”, presso la lapide ai Caduti della Polizia di Stato situata nell’androne dell’ingresso della Questura.

Alle presenza del sig. Prefetto di Asti, dei Dirigenti e Responsabili degli Uffici e delle Specialità, di una rappresentanza del personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, il Questore dr.ssa Alessandra Faranda Cordella ha rammentato l’impegno quotidiano di Istituzioni e semplici cittadini nella lotta alle mafie, rimarcando la vicinanza della Polizia di Stato astigiana alle famiglie dei numerosi operatori di polizia caduti nell’adempimento del proprio dovere.

Per la circostanza, è stato ricordato il sacrificio di Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, operatori della Polizia di Stato che facevano parte della scorta del giudice Giovanni Falcone. Con lui furono uccisi nella strage di Capaci (Palermo) del 23 maggio 1992. Rocco Dicillo viaggiava sul sedile posteriore della prima delle tre Fiat Croma che riaccompagnavano il magistrato, appena atterrato a Punta Raisi, da Roma a Palermo. L’auto era guidata da Vito Schifani, al cui fianco sedeva Antonio Montinaro. Giovanni Falcone guidava la Croma bianca che li seguiva, e su cui viaggiava anche la moglie Francesca Morvillo. Nei pressi dello svincolo autostradale di Capaci alcuni mafiosi fecero detonare diversi quintali di esplosivo disposti in un canale di scolo sotto il manto dell’autostrada. Nell’esplosione, avvenuta sull’Autostrada A29 all’altezza dello svincolo per Capaci, i tre agenti morirono immediatamente: la loro auto fu quella investita con più violenza dalla deflagrazione, tanto da essere sbalzata in un oliveto a diverse decine di metri di distanza dal manto stradale.

E proprio la Quarto Savona 15, la Fiat Croma saltata in aria 27 anni fa a Capaci (Palermo), negli anni successivi ha proseguito il suo viaggio della “Memoria in marcia” scortata dalla Polizia di Stato. Una teca, con quello che rimane dell’auto della scorta al giudice Giovanni Falcone, ha girato l’Italia con l’ideatrice del progetto, la signora Tina Montinaro, vedova di Antonio il capo scorta del giudice Falcone. Quelle lamiere ammassate sono diventate un monumento con il quale la signora Montinaro, attraverso l’Associazione “Quarto Savona Quindici”, ha tenuto e tiene ancor oggi viva la memoria della strage e di tutte le vittime di mafia.