Monica Amasio: “I miracoli della campagna elettorale: ridare voce a chi, per anni, ha ignorato le nostre richieste”

Riceviamo e pubblichiamo.

“I miracoli della campagna elettorale sono tali da ridare voce pure a chi, per anni, ha ignorato le nostre richieste. È, però, troppo semplice rispondere con così tante imprecisioni.

Mi riferisco all’inaspettata risposta ricevuta pochi giorni fa, a firma oltre che del competente Assessore, anche dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, l’astigiano Giorgio Ferrero, il quale non aveva mai considerato il tema sanità prima d’ora, nonché della Vicepresidente del Consiglio Regionale Angela Motta, che volta le spalle alla battaglia contro il depauperamento del nostro Ospedale, battaglia per cui qualcuno parla addirittura di “metamorfosi”dell’intera città.

Io, come tanti altri colleghi Consiglieri, mi batto in difesa dell’eccellenza dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. Eccellenza che, evidentemente, è tale grazie sopratutto al personale medico, infermieristico, sanitario ed amministrativo che ogni giorno vi opera; riuscendo a garantire questi livelli di servizio nonostante si trovi nella morsa di un’endemica carenza di personale e di un inadeguato susseguirsi di nomine di Direzioni Generali e Commissari.

Si legge così nel comunicato regionale, come in ragione delle imminenti elezioni, si cerchi di persuadere la cittadinanza di quanto sarebbe “evidente […] come in questi anni la Regione Piemonte abbia dedicato massima attenzione nella tutela e nello sviluppo della sanità ad Asti e nel territori dell’ASL di competenza”.

Fortunatamente poi vi sono i fatti. Non possono passare inosservate le denunce pubblicate dai colleghi Passarino e Anselmo del mese scorso e dalla collega Quaglia di pochi giorni fa, riassumendo le quali si possono così ricordare i risultati dei Vostri 5 anni di amministrazione regionale: declassamento di n. 4 strutture ospedaliere complesse in strutture semplici (ricordo la Vostra originaria volontà, poi piegata dall’opposizione della città tutta, di chiudere ben 12 reparti ad Asti e di trasferirli/unirli ad Alessandria), accorpamento dei due reparti di Medicina in uno unico, soppressione dell’ospedale di Nizza trasformato in Presidio Territoriale Sanitario, un Pronto Soccorso privo di un numero adeguato di personale e posti letto, liste d’attesa infinite, tempo zero inefficace, assenza di un Direttore Generale ad Asti nonostante ben 3 nomine in soli 5 anni (da poco più di un mese abbiamo un Commissario a capo dell’ASL AT).

Ma il punto più incredibile della risposta ricevuta, è a mio parere, quanto scritto in merito al Laboratorio analisi di Asti. Ci mancherebbe solo più che riduceste anche i punti di prelievo ed il personale impiegato! Con la D.G.R. n. 50/2015 avete dato il via ad un investimento milionario su Asti affinché divenisse l’hub centrale del quadrante Asti-Cuneo e per cui vi avremmo pure ringraziato, se solo oggi non fosse totalmente sprecato in quanto sottoutilizzato. Asti, vi ricordo, non riceve infatti alcun esame di routine, né da Cuneo né da Alessandria, in quanto entrambe si tengono ben strette i propri esami, sebbene il nostro ospedale passi loro le analisi di specialistica. È a conoscenza di tutti, Direzioni comprese, la notevole doppia perdita economica subita, nonché delle conseguenze delle vostre decisioni pure sul servizio offerto al cittadino: la refertazione degli esami trasferiti ad Alessandria, infatti, subisce un rallentamento pari al doppio/triplo dei giorni rispetto a quando avveniva in loco.

Le Direzioni chiamate da voi, Regione, si sono mostrate incapaci di assumersi le responsabilità richieste dal ruolo voracemente accettato. Ricordo l’affermata volontà della Dott.ssa Ida Grossi, precedente Direttore Generale dell’ASL di Asti, a non assumere alcuna decisione in merito al Presidio Sanitario della Valle Belbo, succube di un contenzioso in essere da anni, più volte denunciato ma mai effettivamente considerato, ed al futuro del sistema informativo (elemento di innovazione ed occupazione) scaduto nel 2018 e per cui era necessaria, prima della scadenza naturale, l’indizione di una nuova gara.

E’ stato il successore della Dott.ssa Ida Grossi, da voi individuato nella figura del lombardo Dott. Mario Alparone, ad avviare appena insediato l’iter risolutivo ad entrambe le criticità, trovando un accordo sia sulla Valle Belbo, che permetterà l’avvio dei lavori, sia sul sistema informativo. Su quest’ultimo, inoltre, sebbene, secondo voi, “non [sia] minimamente a rischio”, si deve ricordare come sia in vigore una proroga tecnica con scadenza dicembre 2019 per la Radiodiagnostica-Cardiologia e gennaio 2020 per il sistema informativo nel suo complesso (dichiarare a Vostra firma e nel Vostro ruolo, un generico “2020”, è impreciso ma tipico del Vostro modo di indirizzare le informazioni per trovare consenso).
Per quanto concerne l’arrivo al Commissario, direi che era scontato che volendo un Direttore Generale da fuori Regione, appena nelle sue possibilità, costui se ne sarebbe andato. Così com’è avvenuto dopo soli sei mesi.

Questo è quanto Voi politicamente avete valutato che Asti e tutto il suo medico, infermieristico, sanitario ed amministrativo meritassero. Questo è quanto ci lasciate. Ed avete anche l’arroganza di ringraziarli, dopo tutti i tagli e i ridimensionamenti che avete apportato alla nostra ASL? Non è più tollerabile tutta questa “attenzione” solo perché a due mesi dalle elezioni.”

Monica Amasio Capogruppo Lega