Lettere al direttore

Marcello Coppo: “Dimissioni per il patrocinio al Pride? Questa è la democrazia, come sul processo a Salvini”

Riceviamo e pubblichiamo

“Ho letto curiosamente che una componente dell’opposizione ritiene che dovrei dimettermi per il sol fatto che il sindaco ha voluto dare a maggioranza della maggioranza il patrocinio al pride.

Alcune schematiche considerazioni:

1- Secondo loro dovrei dimettermi e far cadere l’attuale amministrazione per far contente le opposizioni e pure quelli del pride? Un po’ come il marito che per far dispetto alla moglie si taglia il …

2- Io ho espresso la mia opinione (che è quella di Fratelli d’Italia ma è anche mia personale) e coerentemente l’ho concretizzata in un voto contrario, purtroppo non avevo una compagnia abbastanza numerosa. Questa è la democrazia, un po’ come è successo con il voto sul processo di Salvini sulla loro piattaforma informatica. Non mi pare che ci siano state tante dimissioni a 5Stelle, a nessun livello.

3-Io ho espresso una opinione, senza nascondermi, mi piacerebbe sapere quale è l’opinione di chi ha chiesto le mie dimissioni, magari la pensiamo alla stessa maniera o magari no. Perché nascondere la propria opinione e far questioni di lana caprina? Fossi un giornalista io chiederei anche alle opposizioni quale è la loro opinione.

4- I guantoni: Il sindaco ha messo i guantoni scherzando e volendo stemperare le differenze, mettendola in scherzo a contrario. Non ha considerato che le immagini arrivano prima delle parole e che possono essere fraintese e strumentalizzate. Quello che è certo è che non era certamente una sfida rivolta nei miei confronti e su tutti i dossier aperti sulle cose importanti so che, al limite, li può usare a pararmi le spalle, pure dal pride, sul quale concordiamo che non avrà un euro dal comune e dai cittadini e non potrà passare in luoghi dove potrebbe offendere qualcuno che non la pensa come loro, piazza Cattedrale in primis.

5- Con la mia posizione ho indicato la vera natura del pride e cioè politica e di parte, così come è sempre stato. Il lato negativo non è la natura di parte o politica della manifestazione ma il chiaro sfruttamento da parte della sinistra di fare i comodi suoi con le sfighe degli altri (con sfighe intendo le discriminazioni, non certo l’essere omosessuale, giusto per i radical chic che leggono e molte volte non capiscono cosa dico). Se così ad Asti non sarà, sarà solo perché dovranno dimostrare il contrario e un po’ sarà anche merito mio. Se succedesse il contrario, ecco giù la maschera. Nel primo caso sarebbe un buon risultato in tema di rispetto delle istituzioni, nel secondo caso sarebbe la magra soddisfazione di aver avuto ragione.

In merito al comunicato della Destra Sociale di Asti, penso che forse hanno visto un film e non la realtà, noi il coraggio lo abbiamo messo e certamente non sono loro ad aver titolo a chiedere le dimissioni di nessuno.”

Marcello Coppo
Vicesindaco di Asti