“Ecco come l’ndrangheta si è infiltrata nell’astigiano, continuiamo a parlarne per immunizzare il territorio”

Giovedì 3 maggio 2018 è una data molto importante per il territorio astigiano.

E’ stato il giorno in cui con l'”Operazione Barbarossa, i carabinieri di Asti smantellavano una locale della ‘Ndrangheta nell’astigiano, con l’arresto di ventisei persone.

Alla vigilia dell’avvio del processo a Torino, e in prossimità della ricorrenza del 21 marzo “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” sabato scorso Libera Asti ha organizzato un incontro che ha visto ospiti i massimi vertici provinciali dei Carabinieri: il Tenente Colonnello Pierantonio Breda, comandante provinciale, e il Maggiore Lorenzo Repetto coordinatore dell’indagine “Barbarossa” per ripercorrere le tappe che hanno portato  all’importante operazione conclusa dall’Arma.

L’incontro, moderato dal giornalista Davide Pecorelli, ha ripercorso i vari passaggi che hanno portato all’operazione “Barbarossa” anche grazie alla testimonianza diretta del Maggiore Repetto che nella fase iniziale era al Comando della Compagnia di Canelli, che ha competenza anche sul territorio di Costigliole, per poi proseguire nelle indagini nel ruolo di  Comandante del Nucleo Investigativo.

“I primi segnali della possibile presenza della locale della ‘ndrangheta sono stati un’escalation di episodi violenti a Costigliole d’Asti, dalle esplosioni ai colpi d’arma da fuoco agli stabili della azienda vitivinicole, manifestazioni tipiche che facevano capire che qualcuno volesse imporre il proprio controllo; perchè per controllare un territorio ci deve essere una penetrazione che si deve evolvere nel tempo, la frequenza degli episodi di violenza era una segnale che era il momento di affermare il proprio potere, una volta che l’organizzazione ha preso il controllo non c’è più bisogno di violenza. Io da cittadino che vivevo e lavoravano in quelle zone ho avvertito il clima cupo, di paura, l’atmosfera pesante. Per questi fatti abbiamo fatto una proposta di indagine alla DIA di Torino e in effetti abbiamo avuto ragione.”

E’ stato il Tenente Colonnello Pierantonio Breda a spiegare le modalità con cui si muovono gli esponenti di queste organizzazioni per penetrare nei vari territori: “Le estorsioni hanno caratteristiche eterogenee, da quella classica a quella legata allo sfruttamento dell’attività economica, fino alla richiesta di servizi da parte di operatori del territorio come l’imprenditore che vuole punire il concorrente perchè gli ha soffiato un appalto o il recupero crediti. Servizi che per molti rappresentano una scorciatoia, con l’organizzazione che si sostituisce allo stato nelle funzioni essenziali, un sistema che si dimostra anche efficace, ma, mi chiedo io, anche efficiente? La risposta è no, perchè gli imprenditori sono rimasti vittime di se stessi, sono usciti sconfitti divenendo una sorta di bancomat dell’organizzazione.”

I due ufficiali sono stati concordi sulla necessità di continuare a parlare di questi fatti, di raccontare come si sono radicati sul territorio, un territorio che non aveva gli anticorpi per resistere a queste infiltrazioni anche perchè, come ha voluto sottolineare il Maggiore Repetto “stiamo parlando della più grande organizzazione criminale mondiale, con una potenza 
economica spaventosa. E con questo non voglio spaventare nessuno, ma far capire che è necessario tenere sempre alta
l’attenzione e non cercare di minimizzare quanto accaduto.”

Il messaggio trasmesso dai rappresentanti dell’Arma è quello di prendere consapevolezza di tutto questo, di non avere paura di denunciare i fatti perchè è il cittadino al centro del progetto sicurezza, le forze di polizia sono solo lo strumento a cui rivolgersi per tutelarsi e non fare come è successo in passato dove sono state poche le denunce rispetto ai casi di violenza che hanno permesso alla malavita di radicarsi nel territorio e anche nel calcio, come dimostrano i casi dell’Asti Calcio e della sezione calcio di Costigliole, altri segnali importanti di come l’organizzazione vuole imporsi su tutto “Bisogna continuare a parlarne per immunizzare il territorio” ha concluso il Tenente Colonnello Pierantonio Breda.

E’ stato un incontro intenso e partecipato, quello ospitato dai locali di Fuoriluogo ad Asti, con gli organizzatori che in chiusura hanno espresso la volontà di provare ad organizzare anche a Costigliole d’Asti, perchè è importante che si continui a tenere alto l’attenzione su un fenomeno che, se trascurato o volutamente minimizzato, potrebbe anche replicarsi.