Climate Strike: il grido d’allarme degli studenti al Friday for future di Asti fotogallery

Anche ad Asti, come in 150 Paesi del mondo, gli studenti si sono mobilitati per il clima: in una piazza San Secondo gremita dai giovani astigiani che vogliono fare sentire la loro voce.

Insieme a loro i rappresentanti delle associazioni ambientaliste astigiane tutti insieme per difendere il pianeta.

Le scuole che hanno aderito ufficialmente alla manifestazione sono il Liceo Monti, il Classico, il Vercelli e il Liceo Artistico ma sono presenti anche rappresentati di tutte le altre scuole superiori astigiane che hanno deciso di aderire allo sciopero e scendere in piazza per il clima.

“Non chiamiamolo cambiamento climatico ma crisi climatica. Un cambiamento può essere positivo o negativo invece crisi è il dramma che sta succedendo al mondo. Vogliamo un cambiamento positivo! Questo è quello che finora non c’è stato. Il mondo è la nostra casa e spero che chi ci ha criticato un domani possa ringraziarci per questa iniziativa!” – Così gli organizzatori dell’iniziativa hanno iniziato il loro discorso, rivolgendosi alle persone presenti.

Non si può rimanere in silenzio. Una casa sicura è l’essenziale per una famiglia. È questo quello a cui chi ci governa dovrebbe ricordarsi! Siamo qui in piazza anche per gli studenti che non ci hanno capito”.

Gli studenti hanno spiegato nelle diverse tappe del corteo il perchè di questa manifestazione, con riflessioni importanti, invitando i potenti del mondo a non dimenticare che la terra è una sola, e che gli interessi economici la stanno distruggendo. Inevitabile anche il riferimento a Greta Thunberg e alla sua forza di volontà che l’ha portata ad essere ascoltata.

Speriamo ci vogliano ascoltare, non solo sentire dopo una mattinata come questa – è il commento di Matteo Ussia, rappresentante degli studenti del Liceo Classico, tra i promotori dell’iniziativa – Speriamo che il nostro corteo abbia smobilitato la coscienza di qualcuno, che si renda consapevole che anche un piccolo gesto come non buttare la sigaretta per terra o andare a scuola a piedi è l’inizio di un cambiamento.”

E’ iniziando a cambiare nel piccolo che potremo pensare di cambiare il grande – gli fa eco Inti Sartoretto, uno dei manifestanti e mente “social” dell’evento astigiano. – Non ci fermeremo qui. Vogliamo che l’amministrazione astigiana, dopo aver visto tutti questi giovani in piazza, ci possa ascoltare per iniziare il cambiamento nella nostra città”.

Il primo cittadino di Asti, Maurizio Rasero, ha assistito dal Palazzo del Comune a quanto accadeva in piazza San Secondo, per poi scendere davanti al municipio, con tanto di fascia tricolore e alcuni assessori a seguito, tra cui l’Assessore all’Ambiente Renato Berzano, nella seconda parte della mattinata, quella con gli studenti più giovani, ha sottolineato come sia molto importante il fatto che i giovani abbiano risposto così numerosi di fronte a quanto sta inesorabilmente accadendo nel mondo. “Purtroppo gli interessi economici sono contro il cambiamento – commenta Rasero –  e sono i governi che dovrebbero invertire la rotta. Dal canto mio la salute viene prima di tutto ed è fondamentale preservare un mondo in cui si possa vivere in salute. Non sarà facile cambiare perchè anche se il pianeta soffre, si continuano a fare leggi che non rispettano l’ambiente.”

Diversi gli slogan che i ragazzi (un migliaio circa) ripetono ad alta voce  durante il corteo: “Gli umani discutono il clima agisce”; “Giù le mani dal nostro pianeta!”; “Governi, agite, il tempo sta scadendo”.

 

Dopo corteo degli studenti delle superiori che, partito da Piazza San Secondo, si è fermato in Piazza Cairoli, in Piazza Cagni, davanti al Monti, dove alcuni alunni che non hanno aderito alla manifestazione hanno assistito dalle finestre, al ritorno in Piazza San Secondo si sono riuniti i giovani allievi di ventisei classi di scuole medie ed elementari di Asti.

I bambini, con messaggi rivolti all’utilizzo di energia pulita e del “pedibus” ed al rispetto del mondo hanno letto diversi appelli al Sindaco, consegnando nelle sue mani le lettere con il loro personale “grido d’allarme” per quello che sta succedendo a livello climatico nel mondo.

Si è trattato dunque di una mattinata molto significativa, un piccolo grande momento di consapevolezza, da parte delle generazioni che nel prossimo futuro dovranno farsi carico del pianeta, di cosa sta accadendo intorno a loro e per far capire a chi ha le redini del mondo in mano che sono capaci di non stare a guardare.

Ora la sfida passa alla quotidianità, di tutti noi.