Asti, il 20 marzo in Sala Pastrone l’incontro “TV, L’Italia va in onda”

Da quel 3 gennaio 1954 niente fu più come prima. Dal momento in cui nei primi salotti, bar, club, circoli aziendali ed hotel si accese la luce grigioazzurra dello schermo Tv l’Italia passò inesorabilmente dalla parola all’immagine….E si trovò benissimo, tanto da veder aumentare a passo di corsa la popolazione degli abbonati alla “televisione”, ovvero RAI, e il numero dei televisori, che avevano il posto d’onore nelle case degli italiani, come una sorta di altare laico o di nuovo caminetto attorno a cui si radunava la famiglia o la tribù.

La televisione rappresentava in quegli anni, con il frigo e la 600 Fiat, la triade di oggetti simbolo di affrancamento dalle ristrettezze del dopoguerra e della nuova fase di modernizzazione del Paese. In questi 65 anni la televisione è stata maestra, compagna di giochi, nonna che racconta le fiabe ai bambini, stadio, teatro, finestra aperta sui fatti d’Italia e del mondo.

Ed è proprio di tutto ciò che si vuol parlare nel nuovo incontro della serie “La grande Storia a Teatro”, che si terrà mercoledì 20 marzo, alle 18, in Sala Pastrone (Teatro Alfieri). Vanni Cornero, con la “complicità” di Gianfranco Imerito, dialogherà su come il teleschermo ha narrato agli italiani la storia del nostro Paese con Alessandra Comazzi giornalista, noto critico televisivo e storico della Tv.

Durante l’incontro, intitolato “TV, L’ITALIA VA IN ONDA – 65 anni di storia nazionale narrata dal video” si spazierà dal racconto di grandi tragedie, come il Vajont o i terremoti, ai drammi vissuti in diretta, come quelli del piccolo Alfredo Rampi nel pozzo di Vermicino o del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, alle gioie collettive, come le grandi vittorie sportive o il coinvolgimento, trasversalmente anagrafico e sociale, del Festival di Sanremo.
Tutto questo passando per quiz, pubblicità, talk show, reality, fiction e tutto quanto fa TV.

ALESSANDRA COMAZZI – Giornalista, critico televisivo: in oltre 7000 articoli ha analizzato la televisione e i suoi cambiamenti. Per vent’anni responsabile del settore Spettacoli, de «La Stampa» ha realizzato e lanciato i settimanali: “TorinoSette”, “In tivù”. Ha diretto la prima web tv italiana dedicata a architettura e paesaggio, archiworld.tv. Ha insegnato all’Università di Torino (cattedra di Analisi e Critica della televisione) ed è attualmente docente al Master di giornalismo. Ha scritto e realizzato programmi radiofonici e televisivi: “Gente di Broadway”, “Televisionando”, “Trebisonda”. E’ presidente dell’Associazione Stampa Subalpina, sindacato dei giornalisti piemontesi. Autrice di libri come “Schermi” (Utet), “Le mani sulla salute” (Sperling & Kupfer) e “La tv che mi piace” (La Stampa) ha vinto il Premio Flaiano e il Premio Saint Vincent per la critica,Il Premio Diego Fabbri per  “Schermi”e Il Premio Vitaliano Brancati per la carriera giornalistica.