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Speciale 118 Sindaci: intervista a Valter Pierini, Sindaco di Portacomaro

118 Sindaci: incontriamo Valter Vittorio Antonio Pierini, Sindaco di Portacomaro.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Sicuramente no.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Dopo cinque anni di minoranza, la nomina del candidato a Sindaco è caduta su di me, forse perché il più anziano del gruppo e quindi con più disponibilità di tempo, forse perché ritenuto il più “saggio” ed equilibrato, sicuramente non perché fossi il più bello!

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Assolutamente no. Venivo da una vita nel settore privato e non mi ero mai avvicinato prima al settore pubblico se non con i cinque anni passati in comune sui banchi della minoranza.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Il primo pensiero è stato: “C’è l’abbiamo fatta” grazie a tutti i compagni di lista, agli amici che ci hanno sostenuto, alla famiglia che mi ha dato una grossa mano ma, allo stesso tempo un sorriso, pensando alle parole di mio cognato che, essendo già stato sindaco mi diceva:  “Valter, guarda che se perdi, piangi per due giorni ma, se vinci, piangi per cinque anni”.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Penso che la mancanza di sufficienti risorse economiche disponibili di questi ultimi anni, sia stato per noi sindaci, il maggior cruccio ed il maggior impegno nel distribuire saggiamente quanto a bilancio.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Essendo in pensione, vengo in Comune quasi a tempo pieno, seguendo da vicino tutte le problematiche che si presentano.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Nel primo discorso fatto dopo l’ elezione nel primo mandato, ho detto che mi sarei impegnato per valorizzare convenientemente il RICETTO, centro storico del paese; mi pare di aver mantenuto la promessa dando un nuovo volto a piazza Roggero ed alle strade limitrofe. Anche se manca ancora il rifacimento della sede del Municipio, la diversa modulazione della pendenza della piazza, la nuova pavimentazione e l’adozione di lampade dalla forma antica hanno veramente cambiato aspetto al RICETTO.

L’ultimazione poi dei lavori della Bottega del Grignolino, la luserna antistante il ristorante e il marciapiede su piazza Marconi completano ora un colpo d’occhio che soddisfa visitatori e portacomaresi.

 Ricordo infine che fanno anche parte del RICETTO le scuole, a cui la mia amministrazione ha riservato particolari attenzioni ed energie dotandole , grazie anche ai fondi regionali messi a disposizione, di sistema antisismico, nuovi infissi, nuovi impianti di illuminazione e riscaldamento e nell’immediato futuro, di nuovi sistemi di sicurezza relativi ai pericoli di incendio oltre all’adozione di ascensore quale abbattimento di barriere architettoniche.

 In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Penso che la mia costante presenza in Comune faciliti i contatti diretti, così come la frequentazione del paese; mi occupo personalmente anche della stesura dei volantini delle comunicazioni, delle feste, così come dei messaggi tramite SMS di eventi importanti o relativi alla gestione delle scuole e delle scuole e degli scuolabus.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Soddisfatto e tranquillo perché penso di aver dato quanto possibile, e anche per questa ragione penso di non continuare, lasciando ad altri il compito di fornire nuove idee e rinnovate energie per un compito, forse difficile, ma compensato proprio dal rapporto che si instaura con i propri concittadini.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

E’ difficile dare consigli ai sindaci perché ognuno di noi ha il proprio carattere e quindi un modo diverso di vedere e affrontare le cose; ogni Comune ha dipendenti e abitudini di lavoro proprie, ogni sindaco riesce ad avere collaborazione diverse dai propri consiglieri.

Sicuramente il primo mandato rappresenta il periodo più difficile perché se nuovi dell’ambiente; è indispensabile un periodo di rodaggio e quindi l’unico consiglio è: “se non vi siete demoralizzati troppo, provateci ancora”.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Trovare il giusto modo di collaborare al meglio, con i propri consiglieri ed il personale del Comune.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Per fortuna non siamo un paese con grosse problematiche di criminalità, ma oltre a provvedere ad un maggior controllo tramite telecamere, abbiamo attivato un progetto di “Controllo del Vicinato” che non solo abbiamo inteso come segnalazione di possibili azioni criminose, ma anche la cura del vicino anziano e bisognoso di attenzione.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Sicuramente una povertà strisciante è presente su tutto il territorio, ma è altrettanto vero che per carattere i portacomaresi sono restii a chiedere, per cui è indispensabile un controllo accurato del territorio.

Ad oggi abbiamo attivato un aiuto diretto tramite COGESA per quattro famiglie particolarmente bisognose, oltre ad aver previsto agevolazioni per quelle con ISSE particolarmente basso.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Nel comune operano associazioni con finalità diverse ed alcune prestano anche servizio di volontariato a favore della popolazione, come il Gruppo della Protezione Civile, gli Alpini, Gente&Paesi onlus, Plaza Argentina, i volontari della Biblioteca Civica, oltre ai singoli privati che accompagnano gli alunni sugli scuolabus o quelli che continuano ad aiutarci nella conduzione della Vigna.

Per regolamentare e tutelare maggiormente queste persone durante le loro iniziative, abbiamo istituito uno specifico Regolamento Comunale del Volontariato.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Il progetto difficile da realizzare e quindi, il “sogno” è quello di riuscire a rifare i marciapiedi e la riasfaltatura di corso Matteotti, l’arteria principale del paese.

Dal Pozzetto alla Piazza Marconi bisognerebbe riasfaltare ma intervenendo nel contempo sulla rete fognaria che scende verso il Pozzetto.

Tutti i marciapiedi andrebbero rifatti sia per collegare le caditoie alla nuova rete, che per razionalizzare maggiormente le pendenze che tengano conto anche delle singole uscite delle abitazioni.

I tempi e le modalità dovrebbero essere concordate con l’Acquedotto del Monferrato e con i singoli utenti, tenendo presente che si potrebbe intervenire su di un solo senso di marcia perché non esistono percorsi alternativi, ed ogni singolo “intoppo” provocherebbe la chiusura della strada.

Per completare il “sogno” sarebbero naturalmente indispensabili le risorse economiche necessarie.

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