Non solo Tav: in Regione il fronte politico passa anche dall’Asti-Alba

Mentre la discussione sulla Tav divide il governo giallo verde e molto probabilmente sarà uno degli argomenti principali delle prossima campagna elettorale per le regionali, il fronte politico passa anche da altre questioni ferroviarie, che riguardano il nostro territorio.

Ad attaccare la Regione è il candidato del Movimento 5 Stelle, Giorgio Bertola, che se la prende con le recenti dichiarazioni degli esponenti sulla presunta riapertura della linea Asti-Alba: “Come ampiamente denunciato dal Movimento 5 Stelle la linea sospesa più importante del basso Piemonte non apre ai pendolari. Su quei binari viaggeranno solo i treni storici, come se il diritto alla mobilità dei bei tempi andati possa rivivere solo attraverso una rievocazione storica – ha affermato il candidato pentastellato – Da tempo avevamo fiutato l’inganno della premiata ditta Chiamparino e Balocco con l’incredibile annuncio della riapertura a giugno 2019 della sola tratta Asti – Castagnole, guardacaso appena un mese dopo le elezioni regionali. Come il trucco delle due scarpe.
E’ incredibile come in 5 anni di amministrazione regionale non si sia fatto nulla di concreto per riaprire questa linea, salvo una serie di promesse a raffica a ridosso delle elezioni. Ai lavoratori ed agli studenti che vivono nelle Langhe il trenino storico della domenica serve ben poco”.

Mentre critica le scelte della Regione, Bertola dall’altra parte esulta per quelle del Ministro Toninelli, che recentemente ha sbloccato 29 milioni di euro per la mobilità regionale che si sommano ai 350 già previsti per la regione.
“Serviranno ad incentivare l’intermodalita’ e forme di viaggio a basso impatto ambientale. I soldi bloccati dal precedente Governo vengono cosi’ messi a disposizione dei cittadini per migliorare i servizi – spiega – finalmente si inverte la rotta: priorita’ al trasporto pubblico dopo i pesanti tagli dei Governi precedenti e dopo le amministrazioni regionali di destra e sinistra che hanno tagliato 12 linee ferroviarie in tutto il Piemonte”.

Critico l’assessore ai trasporti Balocco: “Siamo al paradosso. Sostenere che il Governo ha sbloccato 29 milioni aggiuntivi per il fondo Nazionale Trasporti (sostenendo che sarebbero stati bloccati dal governo precedente) è totalmente falso e privo di fondamento. La manovra finanziaria prevede 5 ,7 milioni di tagli certi per la nostra Regione. Tra le clausole di salvaguardia che l’attuale Governo ha dovuto garantire all’Europa vi è una decurtazione di 300 milioni del Fondo Nazionale Trasporti che per il Piemonte significherebbe una riduzione di 29 milioni dei trasferimenti per il Trasporto Pubblico Locale. Sarebbe un vero colpo mortale da parte del governo gialloverde, che già ha pesantemente rivisto al ribasso gli investimenti per il potenziamento delle infrastrutture. Annunciare ora con toni trionfali di aver aggiunto 29 milioni significa fare il classico gioco delle tre carte: un mancato taglio (da loro stessi previstoe per ora solo rinviato) non significa aggiungere fondi. Ricordo che la Regione non ha mai tagliato le risorse per il TPL anzi, quest’anno ha aumentato di 10 milioni l’importo complessivo destinato ai trasporti (5 in più che si sommano ai 5 per compensare il taglio nazionale)”.