Co.Ge.Sa, il 22 febbraio la presentazione del progetto pilota per il progetto in campo sociale

Il Co.Ge.Sa. è il Consorzio Socio-assistenziale costituito dai Comuni astigiani a nord del Tanaro (per un totale di 65 comuni e circa 75.000 abitanti) per l’erogazione ai cittadini dei servizi socio-assistenziali di competenza comunale. Si tratta di un consorzio di legge per i Comuni con meno di 5.000 e non comprende il Comune di Asti che svolge in autonomia tali funzioni.

Sin dai primi mesi dopo l’insediamento nel dicembre 2015, l’Amministrazione composta dal Presidente Angelo Marengo (Sindaco di Castell’Alfero), dai Vicepresidenti Mauro Caliendo (San Damiano) e Valter Valfrè (Castello di Annone), dai Consiglieri di Amministrazione Piera Sesia (Moransengo) e Antonietta Tituccio (Villanova) e dal Presidente dell’Assemblea dei Sindaci Adriana Bucco (Cellarengo), con la collaborazione del Direttore Piero Botto (dopo il collocamento a riposo sostituito dall’attuale Direttore Maura Robba), oltre all’ordinaria gestione dei servizi già attivati, si è dato l’obiettivo di realizzare un quadro progettuale nel cui contesto promuovere lo sviluppo di nuovi servizi nel campo socio-assistenziale mediante il recupero di fabbricati dismessi, prevalentemente nei centri storici.

Questo al fine di poter realizzare interventi distribuiti in modo ponderato ed equilibrato sul territorio, secondo le principali vocazioni e le esigenze predominanti di ogni area, evitando sovrapposizioni, ricercando sinergie, perseguendo un oculato investimento delle scarse risorse disponibili, aumentando la capacità di accedere a contributi pubblici ed attrarre investimenti privati a finanziamento degli interventi. Il tutto senza consumo di suolo e secondo criteri di elevata compatibilità ambientale.

Il Progetto pilota (frutto della collaborazione con l’Arch. Marco Maccagno), che sarà presentato nel Convegno del 22 febbraio, in realtà, è diventato uno strumento di regia territoriale di respiro più ampio rispetto alle funzioni socio-assistenziali di stretta competenza del Consorzio, rappresentando di fatto uno strumento di programmazione territoriale rivolto al più esteso campo socioeconomico.

In concreto, dopo una fase di analisi dei bisogni e delle vocazioni del territorio e sulla base delle proposte di alcuni Comuni, si sono individuati 15 edifici in disuso idonei ad essere recuperati secondo criteri di efficienza energetica ed elevata tecnologia al fine di insediarvi servizi destinati alla collettività in generale ed in particolare alla componente più giovane, a quella più anziana ed alle fasce più deboli.

Il recupero del patrimonio dismesso permetterà allo stesso tempo di riqualificare urbanisticamente le aree in cui sono inseriti gli edifici e di rivitalizzare il tessuto collettivo dei centri storici, tenendo anche conto che la gestione dei servizi previsti potrà costituire occasione di occupazione, di cooperazione pubblico-privato e di sviluppo di nuove forme di volontariato.

Pensiamo a servizi di social housing, di coworking, di telelavoro, di formazione, di residenza protetta, di incontro intergenerazionale, di assistenza domiciliare, di trasporto, sempre in ambienti dotati delle più recenti tecnologie di comunicazione ed energetiche.

Un progetto, dunque, poliedrico, realizzato mediante la creazione di moderni centri collettivi polifunzionali che contribuiranno a rendere competitivo il nostro territorio collinare rispetto alle aree metropolitane vicine (Torino, Milano, Genova), irraggiando sul resto del territorio servizi, opportunità e comodità tipiche delle grandi realtà urbane, rese disponibili in un ambiente certamente più ameno come le nostre colline.

Se questo primo gruppo di interventi individuati andrà a buon fine, si potranno aggiungere ulteriori proposte da parte di altri Comuni, realizzando così una rete collettiva che, nel suo insieme, sarebbe indubbiamente innovativa.

Ovviamente un tale progetto “quadro” non può che essere realizzato gradualmente, aderendo ai differenti bandi di finanziamento che di volta in volta si presenteranno nel tempo e stringendo opportune intese con soggetti privati interessati a sperimentare soluzioni innovative nei settori di appartenenza. Soprattutto dovrà essere realizzato in collaborazione con i diversi soggetti pubblici locali preposti a differenti competenze in ambito locale.

Infatti, per un primo lotto riguardante la realizzazione di tre residenze protette (Sede Co.Ge.Sa. di Asti, Castello di Annone e Villafranca) è già stata avviata la fase di finanziamento nello scorso autunno.

In questi giorni si sta predisponendo la partecipazione ad un bando di finanziamento europeo (HORIZON 2020), per alcuni poli destinati principalmente ai giovani, mentre allo stesso modo si sta lavorando per partecipare ad un bando europeo in scadenza nel mese di aprile (URBACT) volto al finanziamento di un Piano di Azione per supportare il progetto.

Un terzo lotto è già allo studio relativamente a centri destinati prioritariamente agli anziani.

Un requisito fondamentale per rendere questa rete efficace, è estenderla ad una area più ampia rispetto a quella del Co.Ge.Sa. In tal senso il Consorzio si è mosso ottenendo l’adesione del CISA Asti Sud (consorzio omologo del Co.Ge.Sa. per il territorio astigiano a Sud del Tanaro), del Comune di Asti (che gestisce in autonomia le funzioni socio-assistenziali) e della Provincia di Asti.

Sono in corso di attivazione analoghe collaborazione con i GAL (Basso Monferrato Astigiano e Terre Astigiane) così come si è ottenuta una positiva valutazione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.

In ultimo, si è ottenuta anche la manifestazione di interesse all’adesione da parte del Consorzio Socio-assistenziale Alba Langhe Roero.
In tal modo il progetto pilota sperimentato sul territorio del Co.Ge.Sa. verrà esteso ad un territorio di 170 Comuni del sistema collinare del Piemonte centrale, per oltre 300.000 abitanti.

Il Protocollo di Intesa che si sottoscriverà al termine del convegno del 22 febbraio rappresenta lo strumento per avviare in concreto questa ampia regia territoriale in campo socioeconomico che rappresenta già di per se un buon risultato, al di là degli interventi che tutti ci auspichiamo di riuscire effettivamente a portare a compimento.