Il Cerchio magico: l’Asti in Rosa si avvicina…

Più informazioni su

L’8 marzo si avvicina e l’occasione è propizia per riportare al centro della scena alcune questioni importanti per la vita delle donne. Siamo consapevoli di vivere un tempo nel quale le donne hanno ricominciato ad alzare la voce, insieme, sui temi che le riguardano: dagli abusi del #metoo al gender gap, alle conseguenze preoccupanti di una mentalità maschilista e retrograda che sta tornando ad abitare i palazzi del potere (si pensi solo al DDL Pillon). Come spesso accade, nei periodi di crisi economica ed instabilità politica, i diritti e la dignità delle donne sono a rischio, diritti mai acquisiti una volta per tutte e sui quali si è chiamate a vigilare, tutte insieme anche mobilitandosi quando necessario. Questo è il senso dell’8 marzo, ben oltre una celebrazione smielata della bellezza della donna a base di fiori e torte gialle.

Ad Asti, tra le manifestazioni in programma,  è prevista la quinta edizione di “Asti in Rosa” (se n’è parlato qui) che da una parte va a sostenere l’opera della LILT – Lega italiana per la lotta contro i tumori, ma dall’altro dice qualcosa di molto profondo: le donne devono poter abitare i luoghi cittadini in serenità.

Come donna e madre di una figlia femmina ho ben presenta cosa significa convivere costantemente con il senso di pericolo e di fragilità, con la consapevolezza di essere esposta alla violenza altrui ben più di quanto accada agli uomini. Allora ecco che attraversare i parchi cittadini, dopo il tramonto, è un messaggio molto bello di cittadinanza da comunicare in particolare alle giovani donne (coinvolte mediante le scuole): significa dire loro che non possiamo assuefarci all’idea che le donne abbiano paura, che la sicurezza delle donne è la cartina al tornasole di una città che ha cura di tutti.

Che questa festa della donna, davvero e pienamente cittadina, sia dunque allegra, gioiosa, ma anche piena di consapevolezza e di impegno.

Più informazioni su