Asti, sequestrate quattro auto al “falso carabiniere”

E’ stato arrestato lo scorso mese di ottobre dalla Polizia in quanto uno dei membri della banda dei “falsi carabinieri”.

Patrik La Comare si è reso responsabile infatti, unitamente ad altri soggetti pluripregiudicati, di rapine ai danni di anziani, furti in abitazione, lesioni personali, sostituzione di persona, possesso di segni distintivi falsi, usurpazione di titoli, quasi tutti avvenuti con la modalità dei “ falsi carabinieri”, simulando perquisizioni, inventando reati inesistenti e simulando arresti di complici, comportamenti che anche con l’uso della violenza, hanno di fatto consentito alla banda di accedere alle abitazioni delle vittime, raggirandole e facendosi consegnare dalle stesse oro, denaro e beni in loro possesso, in alcuni casi per valori di decine o centinaia di migliaia di euro.

In particolare nell’anno 2018, tra i mesi di maggio ed ottobre, si sono evidenziati numerosi episodi delittuosi avvenuti fra le province di Asti, Alessandria, Vercelli, Cuneo, Piacenza e Genova che lo hanno visto come protagonista, per nove dei quali, grazie alle minuziose indagini della Squadra Mobile di Asti, il Tribunale di Asti ha disposto la custodia cautelare in carcere, eseguita il 25 ottobre.

Nell’ambito di una complessa attività di natura investigativa e patrimoniale svolta dalla Polizia di Stato della Questura di Asti e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Asti, tesa all’aggressione dei patrimoni criminali, ed a seguito di proposta congiunta di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dal Procuratore della Repubblica di Asti e dal Questore di Asti, il Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione ha emesso decreto, ai sensi della normativa antimafia, disponendo nei confronti di LA COMARE Patrik, di anni 34, attualmente ristretto presso la Casa di reclusione di Asti in esecuzione di custodia cautelare, l’applicazione di una misura di prevenzione personale e patrimoniale.

Gli accertamenti svolti hanno quindi consentito di appurare che La Comare ha utilizzato i proventi della propria attività criminosa per l’acquisto di 4 autovetture, tutte fittiziamente intestate ad altro soggetto, ed utilizzate anche per commettere i reati; si tratta di due Alfa Romeo di grande cilindrata, una BMW ed una Fiat mod. 600.

Il Tribunale di Torino pertanto, recependo la tesi formulata dal Procuratore della Repubblica di Asti e dal Questore di Asti, il 24 gennaio scorso ha disposto il sequestro dei beni sotto elencati, che è stato eseguito nella immediatezza nel corso di una brillante operazione congiunta tra la Questura e la Guardia di Finanza di Asti, svoltasi all’alba del 30 gennaio e conclusasi col rintraccio degli autoveicoli in siti diversi, in un caso già occultato e pronto alla vendita.

Le misure patrimoniali, che incidono pesantemente sui proventi dei delitti, nonostante l’utilizzo di prestanome, rappresentano una delle efficaci modalità di contrasto delle organizzazioni criminali.