Successo per la serata di beneficenza per l’associazione Albergo Etico

Successo per la serata di beneficenza per l’associazione Albergo Etico nel cuore di Asti, questa attività è nata il 20 dicembre 1998 grazie ad una felice intuizione di tre amici che esercitano la loro attività in settori diversi tra loro, professionisti  del mondo delle costruzioni,  del settore dei servizi bancari e del mondo vinicolo, intenzionati a dare il proprio contributo per migliorare la società in cui vivono.

Parliamo  dei tre fondatori: Alessandro Ciriotti, Riccardo Origlia e Luigi Dezzani. I 20 anni di attività continuativa rappresentano un traguardo davvero ragguardevole per un ristorante, tanto più se nato dal nulla, per la lungimiranza ed il coraggio degli ideatori che hanno rivitalizzato un angolo del centro storico che ospitava sino all’immediato dopoguerra un’antica trattoria denominata “l’Astesana”  ristrutturando uno splendido cantinone e trasformandolo in un locale diventato un pezzo importante della ristorazione astigiana.

Successivamente, alla particolarità del progetto, con l’arrivo dei fratelli Antonio ed Egidio De Benedetto, attuali gestori del Ristorante, si è aggiunta l’idea straordinaria, di dar lavoro a ragazzi solo più sfortunati di altri, giovani con la sindrome di Down.

Per festeggiare con amici, frequentatori, filantropi, i fondatori hanno organizzato sabato 19, al Palco 19 alle ore 19 una serata commemorativa, con Piero Cotto, affiancato dalla moglie Beatrice Dalì, accompagnati da una strepitosa band composta da Marco Sorìa, Michele Lazzarini al sax, Max Celsi al piano, Simone Cerrato al violino, Luciano Ali alla batteria.

La serata gratuita ad invito, a fine benefico, ha contribuito a raccogliere circa 7.000 Euro, fondi che andranno a contribuire alla causa della Fondazione Albergo etico ONLUS, realtà impegnata nella formazione e inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi down.

A presentare gli ospiti sul palco, l’energica attrice Chiara Buratti, astigiana di adozione ma fedele frequentatrice del ristorante etico.

E i veri protagonisti sono stati loro, i ragazzi coinvolti nel progetto etico che dal 2006 contraddistingue l’attività del Tacabanda. L’evento di sabato è ruotato intorno ai ragazzi impiegati nel ristorante, impeccabili nel servizio quanto emozionati sul palco, accanto ai loro mentori.

Da allora, infatti, motivato da una necessità specifica, ovvero permettere ad un ragazzo con Sindrome di Down di terminare, con uno stage, il proprio percorso formativo nel centro di formazione alberghiero Colline Astigiane, lo Chef Antonio De Benedetto, ex allievo dell’Istituto, presidente dell’associazione Albergo Etico, insieme al fratello Egidio, ha accolto con entusiasmo Niccolò Vallese nel proprio ristorante. In quel periodo di formazione il ragazzo ha incontrato la fiducia dei titolari e ha iniziato a svolgere mansioni con responsabilità crescente.

Oggi Niccolò è il simbolo del ristorante Tacabanda, di un movimento, di un processo che sta trasformando la città di Asti e non solo. Ha un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato e fa il tutor di altri ragazzi.   “L’avventura continua, ha sostenuto Riccardo Origlia, e un’attenzione massima da parte delle  Istituzioni (ha preso la parola anche il sindaco Rasero) potrebbe dare ulteriore slancio ad una iniziativa che sta facendo scuola anche molto lontano da Asti (addirittura in Australia) accendendo un faro di ottimismo, altruismo, gioia di vivere sui panorami sempre più angosciosi e cinici che il mondo futuro pare voglia riservarci”.

Per concludere, Il sogno di una simile struttura è divenuto realtà grazie a sponsor privati e all’impegno concreto di tanti.

Va senz’altro citato Alex Toselli, presidente della cooperativa sociale che rappresenta il braccio operativo dell’associazione. A proposito, tra i soci fondatori e nel consiglio di amministrazione ci sono alcuni ragazzi down. È un coinvolgimento che non ha precedenti e che dà la misura di quanto queste persone siano valorizzate e prese sul serio. Prezioso, inoltre, l’intervento della scuola alberghiera Colline Astigiane, divenuta partner del progetto per l’ambito formativo.

Il commento di Antonio, gestore del Tacabanda con la famiglia da 14 anni non fa che confermare l’ottimo risultato ottenuto dall’associazione: “Il modello è quello della casa. E d’altra parte un albergo non è altro che questo: una casa su scala industriale.  Accanto all’hotel è nata l’Accademia dell’Indipendenza. Lì imparano l’autonomia, a cominciare dai gesti quotidiani. È una palestra di vita, anche per le famiglie, che progressivamente riescono a superare paure e apprensioni. È una vera azienda, capace di confrontarsi con i parametri di mercato, ma è anche una filosofia di vita”.

Dall’inizio del progetto sono tanti i giovani con disabilità intellettiva coinvolti,provenienti da tutta Italia. Attualmente venti di loro sono impiegati nella struttura come aiuto di cucina, aiuto di sala, aiuto di reception e aiuto alle camere . Intanto strutture gemelle sono nate in tutta Italia . “Aver dato il via a questa realtà – spiega Antonio – è stato come dare un imprinting importante per dare forza alla resistenza gastronomica delle famiglie ristoratrici,che stanno diminuendo purtroppo, e trasmettere i nostri valori ai ragazzi che lavorano con noi. Perché ciò abbia seguito e perché questa eccellenza cittadina possa continuare ad esistere, c’è bisogno di sostegno anche economico, anche attraverso le raccolte fondi, per consentire gli studi e un inserimento sociale e lavorativo alle persone che quotidianamente formiamo: sono loro il simbolo della città e dimostra che si può accogliere con professionalità e calore”.
E i clienti come reagiscono? Riescono ad andare oltre gli stereotipi e le diffidenze? “Il segreto – spiega De Benedetto – è puntare sull’eccellenza. Affidiamo ai ragazzi ruoli di qualità e offriamo loro gli strumenti per dare il meglio. La gente se ne accorge!”