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Speciale 118 Sindaci: intervista a Paolo Maria Belluardo, Sindaco di Calliano

118 Sindaci: incontriamo Paolo Maria Belluardo, Sindaco di Calliano.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No, però sono sempre stato, anche da bambino, portato all’aiuto e al sociale, perciò mi sono messo presto a seguire queste attività.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Nel 1985, avevo 22 anni, insieme ad amici provammo a presentare una nostra lista alle elezioni comunali. Non fu un successo.

Nel 1990 mi ripresentai con la lista che vinse, ed ottenni tantissime preferenze. Fui consigliere per 2 anni per poi passare a fare l’assessore nel 1992, quando mancò il Sindaco allora in carica. Il nuovo sindaco mi affidò le deleghe per turismo, sport e agricoltura.

Nel 1995 fui eletto e ricoprii la carica di Vicesindaco.

Nel 1999 mi presentai come candidato sindaco e fui eletto, cosa che riavvenne nel 2004.

Poi per nuovi regolamenti di legge nel 2009 fui Vicesindaco per tornare Sindaco 4 anni fa.  

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

L’esperienza l’ho fatta attraverso la trafila descritta precedentemente (consigliere, assessore, vicesindaco), e credo che sarebbe un’ottima cosa se tutti i sindaci avessero avuto, prima della nomina le stesse mie esperienze. Ho imparato molto.

Poi sono sempre stato membro attivo ed ho ricoperto cariche nella locale Pro Loco sempre con l’obiettivo di operare bene per il mio paese.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Il mio primo pensiero è andato a mio papà già mancato da un po’ di tempo. Ma subito dopo ho pensato che a questo punto dovevo “stravolgere” l’attività del paese. Industria e Turismo erano le due cose che ancora mancavano e su quello, dovevo impegnarmi.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Tutti gli impegni di un sindaco sono gravosi, ma ritengo di citarne tre che sono stati più complessi di altri:

-La costruzione dello stabilimento “Fassa Bortolo” nel 2009. Avere il permesso dalla Regione è stato molto difficile, nonostante avessi ormai superato tutte le problematiche, relative ai controlli ambientali, affidandoli all’ ARPA di Asti. Avevo addirittura minacciato che, se non fosse arrivato il permesso, sarei andato a Roma a incatenarmi davanti alla Sede del Governo.

-La costruzione del Belvedere. Ogni tanto guardo le foto del sito come si presentava prima e non mi sembra vero di essere riuscito a risistemarlo.

-La definiva messa a regime di tutta la rete fognaria del paese. 

Sono state tre cose che non mi lasciavano dormire la notte. 

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Se si vuole realizzare qualche cosa, oggi devi stare dietro alle possibilità di trovare finanziamenti (nonostante abbiamo un buon avanzo di bilancio). Si tratta dell’unico modo per poter portare a casa soldi che servono per il comune.

La problematica è molto complessa, devi stare molto attento e avere in comune degli ottimi tecnici, altrimenti perdi dei treni sui quali non potrai più salire.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Tutti gli atti, una volta realizzati, mi hanno dato soddisfazione.

In particolare:

-L’intitolazione della Chiesa dell’Annunziata al Parroco precedente, Don Luigi Venesia.

-L’intitolazione della Piazza della Musica al “Coretto di Calliano”.

-La “Fassa” che da lavoro ad un centinaio di persone.

E tutto quello che abbiamo fatto (insieme alla mia squadra) per dare vitalità al paese di Calliano.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Stando in mezzo a loro sempre ed ovunque. Frequentando la Pro Loco, passeggiando per il paese, andando al bar, andando a messa.

Il colloquio diretto è la modalità di comunicazione più importante.

Usiamo anche i “social” ma questo vale per i giovani e qui la popolazione è in prevalenza anziana.

Poi usiamo le bacheche e le affissioni.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Non lo devo dire io, sono i cittadini che lo devono dire, mica posso giudicarmi da solo.

Ho comunque alle mie spalle 3 mandati da Sindaco, 2 da Vicesindaco e uno da Assessore, i cittadini mi hanno sempre dato la loro fiducia.

Non dipenderà da me la ricandidatura, ci saranno delle scelte da parte della mia squadra, ma se me lo richiederanno penso che potrei essere disponibile a continuare .

E a proposito della squadra, voglio sottolineare che io faccio il Sindaco, ma tutti gli assessori e consiglieri che sono e sono stati con me mi hanno dato sempre una grandissima collaborazione che ha fatto si che siamo riusciti a fare tantissime cose.

 Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Ogni mio collega sa cosa deve fare. Non mi sento di dare suggerimenti.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Meno burocrazia.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Il problema è molto sentito.

Ad oggi non abbiamo ancora installato telecamere perché avevano un costo decisamente alto, ma penso che si potrà fare in futuro.

La sicurezza viene data attraverso la presenza costante dell’arma dei Carabinieri (dipendiamo dalla Stazione di Moncalvo) sul territorio, dalla comunicazione attraverso il “Controllo del Vicinato” instaurato in accordo con la Prefettura.

Poi, noi amministratori comunali, senza eccezioni, giriamo sul territorio per far vedere la nostra presenza e per renderci conto delle diverse situazioni in cui si deve e si può intervenire.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Negli ultimi tempi qualche bisogno sociale si è visto in crescita. Fortunatamente abbiamo il COGESA che interviene e anche la Parrocchia interviene, fornendo cibo nei casi più gravi.

Siamo, come comune, associati alla Croce Rossa, che opera per casi di persone anziane e bisognose di servizi di tipo sanitario che non si trovano qui in paese.

Poi il comune ha organizzato un locale servizio di trasporto per le persone sole o ammalate che necessitano di essere accompagnate ai servizi presenti in paese (es. Medico, Farmacia, ambulatorio, ecc.).

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Pro Loco, Croce Rossa, Gruppo Alpini, Anpana (ass. ecologica e protezione animali).

Collaborano tutte molto strettamente. Personalmente ritengo che le Associazioni debbano essere parte integrante del Comune.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Sogni ne ho tantissimi:

– Completare i lavori, ora in corso, nei due cimiteri del paese.

– Rifare la piazza davanti al Palazzo Comunale.

– Mettere il porfido in tutto il paese.

– Allargare la zona industriale per altre realtà che siano produttive per il comune

– Creare sinergia con i comuni limitrofi per lo sviluppo del turismo.

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

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