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Speciale 118 Sindaci: intervista a Giuseppe Ugonia, sindaco di Calosso

118 Sindaci: incontriamo Giuseppe Ugonia, Sindaco di Calosso.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Dalla volontà di fare qualche cosa di positivo per il mio paese, dove sono nato e vissuto.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero stato consigliere nel gruppo di minoranza nei 5 anni precedenti la mia elezione.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Il timore di non essere all’altezza delle responsabilità che ne derivavano.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Non posso dire di un impegno più complesso di altri. Forse è stato quello di coinvolgere i miei concittadini nella gestione della Pubblica Amministrazione.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

La partecipazione ai bandi per il recupero di risorse per finanziare le opere pubbliche, nell’ambito del più generale impegno di promozione del territorio.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Non riscontro un atto che mi abbia dato particolare soddisfazione: quest’ultima risulta infatti – nei limiti che hanno caratterizzato la mia azione amministrativa e cioè nel contesto di una generale minima insoddisfazione – dal complesso delle iniziative realizzate che peraltro sono numerose: di certo la constatazione del coinvolgimento di numerosi concittadini nell’ambito dello svolgimento delle attività di promozione del paese, peraltro non per mio merito, anche all’interno delle numerose Associazioni presenti, mi ha dato molta soddisfazione. Per contro la constatazione che molti non partecipano in alcun modo alle iniziative promozionali e sociali del territorio e l’incapacità da parte mia di coinvolgerli mi ha creato grande frustrazione.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

In tutti i modi possibili e indispensabili:

– Direttamente a voce in incontri estemporanei.

– Tramite l’invio di SMS e l’uso di Whatsapp

– L’aggiornamento costante del nostro sito internet e della pagina facebook del comune

– La messa a disposizione di documenti cartacei affissi sulle bacheche, e inseriti nelle cassette che il comune ha posto in giro nel paese.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

No, non sono soddisfatto, vorrei poter realizzare molte altre iniziative ma mi rendo conto che non sono in grado di farlo. Continuare? Direi di no, dopo dieci anni e constatati i propri limiti direi che bisogna lasciare ad altri l’iniziativa.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Più che attuato direi che avrei voluto attuare: in ogni caso consiglierei di agire ed operare in modo di ottenere la migliore collaborazione e il miglior sinergismo possibile nella gestione delle esigenze amministrative di diverso genere, (promozione territorio, viabilità, assistenza alle persone) dei piccoli comuni che non hanno le strutture e le risorse per farlo da soli. Esattamente quello che io avrei voluto fare ma che non son stato capace di fare: il mio sogno nel cassetto.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Maggiori risorse e meno burocrazia.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

La percezione della sicurezza è sotto controllo, anzi è migliorata da quando abbiamo realizzato un sistema di videosorveglianza abbastanza capillare. Persiste ancora una attività di intrusione nelle abitazioni, ma è difficile azzerarla del tutto.

C’ è una ottima collaborazione con le forze dell’ordine. I carabinieri che sono di stanza a Canelli e la nostra polizia locale.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Sono decisamente aumentati.

Abbiamo soprattutto famiglie in difficoltà economiche. Il comune si interessa direttamente, e a volte intervengo anche personalmente, nella ricerca di dare una risposta il più possibile concreta. E poi abbiamo l’intervento del CISA.

Per i servizi assistenziali di tipo sanitario, siamo ben organizzati. (Abbiamo in paese medici e farmacia).

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Ci sono diversi gruppi:

-Protezione Civile

-Pro Loco

-Associazione Amici di Calosso

-Donatori di sangue (FIDAS).

-Gruppo Alpini

-Gruppo Teatrale Amatoriale

-I Genitori per la Scuola.

Tra tutti e con il comune c’è sempre la massima collaborazione.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Sì. Il recupero del Castello Medioevale e degli edifici annessi.

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