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Speciale 118 Sindaci: intervista a Cristiano Gavazza, Sindaco di Grana

118 Sindaci: incontriamo Cristiano Gavazza, Sindaco di Grana.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Da bambino desideravo diventare un calciatore, ma poi non ho mai nemmeno toccato un pallone. Così, nel tempo, ho capito che se si desidera davvero qualcosa, bisogna innanzitutto metterci mano.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

La mia candidatura è nata per l’amore verso il paese in cui sono nato e cresciuto. Avevo il desiderio di veder realizzati tanti miglioramenti, che vedevo necessari come cittadino.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero stato consigliere nella precedente amministrazione.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Ho capito che, nonostante la mia giovane età, avevo la possibilità di lavorare concretamente per la realizzazione di progetti utili al nostro paese e rispondere alle richieste dei miei concittadini, cercando di porre sempre la maggior attenzione possibile anche alle più piccole esigenze.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Ad una prima analisi, sembrerebbe complesso affrontare qualsiasi argomento legato alla burocrazia della Pubblica Amministrazione. Non è cosa semplice, ma l’atteggiamento più utile è informarsi, dedicarsi ad ogni dettaglio, non sottovalutare nessun aspetto di qualsiasi pratica e non stancarsi mai di ascoltare.

Per sistemare definitivamente una questione in particolare, cinque anni non sono sempre sufficienti e la complessità maggiore, forse, risulta essere proprio rispondere alla fretta di chi chiede l’ottenimento immediato di un risultato. 

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

A proposito di materie… Fare il Sindaco è un po’ come andare a scuola: ogni giorno c’è tanto da imparare. A volte ci si arriva da soli, altre volte è necessario l’intervento del compagno di banco, ma bisogna avere almeno la sufficienza in tutto per superare gli esami. 

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Ciò che mi dà più soddisfazione, sia nella mia vita privata, sia in quella da Sindaco, è mantenere la parola data. In campagna elettorale, avevamo promesso più sicurezza e più servizi.

In pochi mesi dall’inizio del mandato, abbiamo dotato il nostro paese di telecamere con lettura targa. Questo ci ha permesso di ridurre i furti nelle abitazioni, aiutando concretamente e tempestivamente anche le Forze dell’Ordine. Abbiamo facilitato e snellito lo scambio di informazioni riguardo situazioni sospette all’interno del paese, collaborato con l’ASL e con i Carabinieri nel monitoraggio del complesso compito dell’accoglienza e messo in sicurezza tratti di marciapiedi difficoltosi da percorrere attraverso il posizionamento di nuove ringhiere compatibili col paesaggio storico.

Per quanto riguarda i servizi, abbiamo installato la casetta dell’acqua, riducendo sostanzialmente la plastica, fornendo acqua filtrata, economica e controllata; fornito la connessione internet veloce e illimitata, facendo risparmiare alle famiglie oltre 200 euro all’anno; installato pensiline protettive alle fermate dell’autobus e completato il rinnovamento dell’illuminazione pubblica. Oltretutto, per favorire l’aggregazione fra concittadini e incrementare il turismo, collaboriamo con i produttori locali e valorizziamo i tesori del territorio, come il Grignolino.

Ad oggi sono soddisfatto, ma mi pongo obiettivi concreti come questi, affinché ogni giorno io possa trovare spunto per una prossima e più grande soddisfazione.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Garantisco la mia presenza e accoglienza ogni sabato mattina negli uffici del Comune, rispondo al telefono sempre e vado personalmente a casa di chiunque mi inviti o manifesti una difficoltà, perché per alcuni, anche dover salire le scale del Comune è difficoltoso. Ad ogni occasione conviviale, chiunque abbia voglia di raccontare la sua esperienza, darmi suggerimenti e, perché no, esprimere un parere contrario, è sempre ascoltato.

Non ultimo, informiamo delle attività svolte e in corso anche attraverso i social network.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Sono soddisfatto di quanto fatto fino ad ora, per quanto il da farsi sia tantissimo. Come ho precedentemente detto, ho mantenuto la parola data e per me è importante sapere di essermi impegnato per questo insieme a tutto il Consiglio Comunale.

Mi piacerebbe portare a compimento tutti i nostri progetti e, per farlo, sarebbe utile il proseguimento di quanto iniziato.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

A me piace ascoltare le idee. Se sono buone, vanno sempre imitate.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Qualunque Sindaco, o meglio qualsiasi Comune, avrebbe bisogno sicuramente di più risorse, ma è scontato da dire. La cittadinanza è fondamentale. Tutti possiamo fare qualcosa per il nostro paese, se lo amiamo davvero.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

La sicurezza è fondamentale per chiunque e per questo, come ho detto in precedenza, sono soddisfatto dell’installazione delle telecamere, della collaborazione con l’ASL e con le Forze dell’ordine. Si può sempre fare di più, soprattutto ascoltando le idee e traendo spunto dal lavoro fatto in altri Comuni. Partecipiamo inoltre ai bandi per i contributi sulla sicurezza per rafforzare il sistema di vigilanza nel nostro paese.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

I bisogni sociali sono cresciuti esponenzialmente, ma non solo nel nostro paese. In una società predominata dalla rete telematica, mai come adesso le persone chiedono fonti di autostima e possibilità di auto-realizzazione. Anche l’indipendenza, soprattutto per i cittadini anziani è essenziale. Ho cercato di portare un contributo collaborando con aziende e associazioni locali, al fine di portare sotto casa il maggior numero di comodità possibili. Oltre ad offrire varie possibilità di ritrovo, già attive ogni settimana, siamo in procinto di ospitare un nuovo negozio di alimentari e di aprire una biblioteca.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Se no, come potrebbe svilupparsi una sinergia tra amministrazione e no profit?

C’è la Pro Loco.

Credo che nei miei prossimi obiettivi, uno fra quelli a cui tengo maggiormente è proprio creare tale sinergia.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

I sogni nel cassetto sono come i vestiti: puoi averne tanti, ma è solo quando li indossi che hanno un senso, è solo quando ti ci senti bene dentro, che prendono vita, è solo quando li fai vedere, che gli altri possono apprezzarli (o anche disprezzarli).

Ad ogni mio sogno corrisponde un progetto ed è così che, uno ad uno, potrò vederli realizzati, magari derisi, imitati oppure accantonati.

In prima posizione, fra i sogni, c’è il benessere di un piccolo grande paese del Monferrato. Per la sua realizzazione mi rimetto all’amore, non solo mio, di questo paese.

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