Nel comune di Asti calano apparecchi e giocate alle slot

Il 2017 può sicuramente essere visto come un anno di svolta per gli apparecchi di gioco e le scommesse in essi piazzate.

Secondo infatti quanto emerso dall’indagine condotta da Visual Lab, e resa pubblica lo scorso dicembre, le puntate fatte in slot e videolottery nel comune di Asti sono state pari a 103,26 milioni di euro contro i 108,87 milioni del 2016, un calo che supera il 5% in soli 12 mesi. Seppure il dato è certamente positivo, c’è da dire che forse ci si sarebbe potuti attendere una contrazione anche maggiore, considerando che gli apparecchi presenti sul territorio comunale sono invece passati da 762 unità a 476 (-37.53%), nello stesso arco di tempo.

Sulla riduzione del numero di macchinette ha certamente svolto un importante ruolo la legge regionale, che determina distanze minime tra gli esercizi che offrono giochi ed i luoghi sensibili. Tuttavia, ad una prima analisi, non pare che la medesima legge sia stata in grado di produrre l’impatto sperato anche in termini di spesa.

I dati, inoltre, lasciano fuori un’importante fetta del mercato del gioco d’azzardo legale, quella rappresentata dai casino italiani, sia online che tradizionali. Se infatti il casinò di Saint Vincent, quello più vicino ad Asti, naviga al momento in pessime acque, le statistiche dell’Agenzia Dogane e Monopoli indicano come la raccolta dei giochi a distanza, nel 2017, sia cresciuta di circa 5,6 miliardi di euro, rispetto all’anno precedente. È possibile quindi immaginare che si stia anche verificando un cambio nelle abitudini dei giocatori, che lentamente ma inesorabilmente, si stanno spostando sempre di più verso forme di gioco digitale, al momento non sono soggette né a restrizioni di orario Ampliando lo sguardo ed andando ad includere tutti i giochi coinvolti nello studio Visual Lab, cioè non solo le slot ma anche tutte le altre opzioni gestite dallo Stato, gli astigiani hanno speso nel 2017 un totale di 135,15 milioni di euro, ma ne hanno vinti 106,02 milioni euro, sostenendo un costo netto di 29,13 milioni di euro.

Le giocate pro-capite sono quindi state di 1773€, una somma che rappresenta circa l’8,6% del reddito medio a livello locale. I giochi in cima alle preferenze dei cittadini solo le videolottery (giocate per 62,40 milioni di euro) e le slot (40,86 milioni di euro), seguite a grande distanza da Lotto (10,25 milioni di euro), lotterie istantanee (i GrattaeVinci, 9,41 milioni di euro)), scommesse sportive a quota fissa (6,98 milioni di euro), quelle virtuali (2,41 milioni di euro) ed infine il SuperEnalotto (1,59 milioni di euro). Raccolgono invece le “briciole”, le scommesse sportive in agenzia, i giochi Comma7 (senza vincita in denaro), l’ippica nazionale, Winforlife e Eurojackpot.

A livello regionale, il comune di Asti si colloca quinta per volume di spesa (135,149 milioni di euro) superata da Torino, Alessandria, Moncalieri e Novara. Considerando invece i comuni della provincia di Asti, è Castelnuovo Calcea che conquista la cima della classifica delle giocate pro-capite, i suoi cittadini infatti hanno scommesso 6.486 euro a testa.