Il 27 gennaio a Cerro Tanaro “Triangoli Rossi” del Teatro degli Acerbi foto

Domenica 27 gennaio alle ore 18 a Cerro Tanaro (AT) presso la Confraternita della Santissima Trinità, nella Giornata della Memoria, il Teatro degli Acerbi presenterà lo spettacolo “Triangoli rossi”.

La serata è organizzata dal Comune di Cerro Tanaro e nell’ambito di “Teatro in Terra Astesana” sostenuto dalla Fondazione CRT e dei programmi del Consiglio Regionale del Piemonte.

Lo spettacolo è realizzato dal Teatro degli Acerbi e dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti; i testi a cura di Nicoletta Fasano e Mario Renosio da testimonianze e memorie degli astigiani deportati nei campi di concentramento nazisti, con rielaborazione drammaturgica e regia di Dario Cirelli. In scena con lui Massimo Barbero. La regia video di Riccardo Bosia.

“Triangoli rossi” raccoglie i racconti degli astigiani deportati per motivi politici nei campi di concentramento nazisti. In un coro di voci che si sovrappongono alle immagini dei campi trasformati ormai in memoriali, queste schegge di memoria ripercorrono dall’arresto alla liberazione la tragedia del Lager, attraverso riflessioni spesso dure e taglienti come frammenti di vetro.

La fame, la violenza, i sogni infranti contro il filo spinato, i difficili ritorni, con il loro carico di dolore e di speranza tradita per un rientro inaspettatamente difficile nella normalità, tutto viene raccontato, con parole che diventano pietre della memoria.

Siamo partiti dalle loro parole non per “descrivere” tutte le atrocità compiute, descrizione che sarebbe impossibile, ma per tentare di rendere il clima di violenza e di sopraffazione, di privazione e di sofferenza, vissuto dai deportati ed internati nei Lager Nazisti.
Le testimonianze prendono corpo sulla scena e diventano estremamente profonde grazie alla rielaborazione video di filmati d’epoca che fissano nei nostri occhi il calvario vissuto dai milioni di deportati nei campi di concentramento.

Commenta Dario Cirelli: “Ricordare, per noi, è un atto d’amore. Fare memoria è il testimone che i deportati ci hanno lasciato affinché i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere sempre liberi.”
L’ingresso è gratuito.