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Speciale 118 Sindaci: intervista a Francesco Manassero, sindaco di Montaldo Scarampi

118 Sindaci: incontriamo Francesco Manassero, sindaco di Montaldo Scarampi.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Si. C’erano ancora le scuole elementari in paese e si trovavano proprio dietro l’edificio del Comune. Noi bambini vedevamo sovente il sindaco e perciò, per noi bambini, quella “autorità” era attraente.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Ero già assessore, e in quel gruppo eravamo solo due in età giovanile mentre tutti gli altri erano anziani e con molti anni di esperienza nell’ amministrazione del paese.

Rinunciarono tutti a ricandidarsi, si misero da parte lasciando a noi “giovani” l’onore e l’onere di sostituirli in toto. Ci dissero che era il nostro turno, e così ci facemmo la nostra lista con un grosso ricambio generazionale ed io candidato sindaco. E fummo eletti.

 Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Solo quella di assessore nel mandato precedente.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Di essermi preso sulle spalle una montagna di responsabilità.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

E’ complessa la globalità dei problemi che si devono affrontare nella funzione di Sindaco.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

La manutenzione del territorio e il rapporto con i concittadini.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Cito due cose anche se ce ne sono state tante:

-Il ripristino di un versante di una nostra collina che era franato.

-La vittoria, in appello, di una causa in cui eravamo come comune citati come colpevoli solo perché la società che aveva causato i danni e che era incaricata dei lavori pubblici era stata dichiarata fallita, quindi, per la legge subentravamo noi. Si trattava di una eredità della precedente amministrazione, ma il grande problema è che per noi del comune l’importo in discussione (e avendo perso la causa in primo grado) era tale che ci ha bloccato il bilancio per ben tre anni! Non potevamo fare più nulla.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Faccia a faccia.

Non amo i mezzi moderni, non uso facebook e cose simili, perché ritengo che in questi casi servano solo ad accrescere i problemi invece di aiutare a risolverli.

Ci si incontra, ci si spiega, e se ci sono divergenze si cerca di trovare un accordo soddisfacente.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Si, sono soddisfatto. Non so ancora se potrò fare un terzo mandato, vedremo cosa succederà.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Di pensare bene bene, di riflettere tanto prima di prendere una decisione, ma una volta presa la decisione, non si deve più tornare indietro.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Snellire dall’alto la burocrazia ed evitare che lo Stato interferisca con le decisioni che si devono prendere nei piccoli comuni. Non sono come pensano loro le nostre piccole realtà locali. “Il vino buono sta nelle botti piccole”.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Certo che è percepito. Noi abbiamo installato delle telecamere sul territorio, ci manca di completare l’installazione in una sola frazione ma lo faremo presto.

Avremmo bisogno di più polizia e carabinieri sul territorio (noi dipendiamo dalla stazione dei carabinieri di Montegrosso) e abbiamo in condivisione un vigile con l’unione della Valtiglione alla quale apparteniamo (che è presente mezza giornata la settimana e passa la maggior parte del suo tempo a compilare moduli per altri enti).

Bisognerebbe che su questo tema, che dovrebbe essere a carico dello Stato, ma non lo è, venisse data carta bianca ai Sindaci, nel rispetto della legge e con le risorse necessarie.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Si sono aumentati, sia quelli economici, data la situazione economica generale, sia quelli che riguardano la popolazione più debole, gli anziani in particolare.

Anche la figura de medico di base è cambiata. Oggi il medico passa più tempo a compilare moduli (magari con l’ausilio di un computer) che non a visitare che ne avrebbe bisogno.

Comunque siamo associati al CISA che interviene sempre con molta efficacia nei casi di necessità.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Ci sono, anche se purtroppo, in questo momento, per non ricambio generazionale sono un po’ tutte in via di estinzione.

C’è la Pro Loco, l’Associazione Carabinieri in Congedo, il Gruppo Alpini (ma sono solo più in due).

Io rivolgo il mio appello ai giovani del paese. Magari spegnere un po’ di più il computer, e dedicare un po’ di tempo alla vita del paese.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Non penso ad opere grandi, ma ad una serie di piccole cose da attivare perché vorrei evitare che il paese si desertifichi.

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