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Speciale 118 Sindaci: intervista a Claudio Gotta, Sindaco di Montemagno

118 Sindaci: incontriamo Claudio Gotta Sindaco di Montemagno.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No. Ai tempi della mia infanzia e gioventù, fare il sindaco non era nei miei (nostri) pensieri. Noi bambini pensavamo ad altro.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

In modo naturale, in contrapposizione col Sindaco precedente.

Ero vicesindaco, ma pur rimanendo in consiglio e senza schierarmi con la minoranza, due anni prima della scadenza lasciai l’incarico perché non vedevo più l’impegno nello sviluppo del territorio e ai bisogni della popolazione; ad esempio avevamo perso la scuola media e l’amministrazione a cui appartenevo aveva reagito in modo scomposto, portandosi allo scontro col Provveditore agli studi.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Sì. Avevo svolto l’incarico di Tecnico Comunale, e poi come già detto, ero stato vicesindaco.

Inoltre, col Segretario Comunale di quegli anni (persona esperta ed efficace) avevo imparato molto bene a gestire la complessa contabilità comunale.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Che, finalmente, avrei potuto realizzare il mio programma rivolto esclusivamente al bisogno dei miei concittadini.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Nel periodo in cui ero in consiglio comunale ma non più vicesindaco, al comune di Montemagno venne tolta la scuola media e poi c’era la volontà da parte della Prefettura di toglierci anche la Caserma dei Carabinieri che versava in pessime condizioni.

Appena nominato Sindaco affrontai con decisione ma rispetto per le Autorità competenti, questi due grandi problemi e riuscii a riavere sia la Scuola Media sia una Caserma nuova per i Carabinieri.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

I lavori pubblici e la contabilità comunale.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Sicuramente i due avvenimenti che ho citato prima:

Il ritorno nel paese della Scuola Media.

Il mantenimento della Stazione dei Carabinieri in Montemagno.

E poi aggiungo, il progetto Montemagno “Dentro e fuori le mura”, elaborato dal mio ex Vice Sindaco Dottoressa Silvana Ferraris, che ci ha permesso di abbellire il paese tutto e renderlo apprezzato sia dai cittadini che dai visitatori.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Con la presenza costante sul territorio, che mi permette di parlare con tutti e capire i problemi. E questo lo faccio con la piena collaborazione dei miei consiglieri che si impegnano, anche loro, ad avere ottimi rapporti con cittadini e di questo li ringrazio.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Fino a qualche anno fa, avrei risposto subito di sì. Oggi è tutto più difficile: problemi di bilancio, controlli su controlli, personale dipendente che ormai passa il proprio tempo a compilare statistiche sottraendo ore preziose per i servizi alla collettività……..

Penso che se non cambierà qualcosa la mia risposta sarà no.

Però, ancora non si sa……

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

La presenza sul territorio del Sindaco e dei Consiglieri Comunali. Non si deve solo fare numero e maggioranza.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Più personale, e naturalmente, poter spendere le proprie risorse risparmiate attraverso la buona amministrazione.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

I cittadini sono preoccupati dai numerosi furti nelle case.

Sono state installate delle telecamere di videosorveglianza, le quali hanno già portato dei risultati e altre se ne installeranno. Inoltre sottolineo la costante presenza ed il controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Stazione locale.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Come nel resto del Paese il problema lavoro è al primo posto. Il Sindaco non ha poteri per risolverlo, ma abbiamo comunque attivato dei progetti mirati per lavori di manutenzione ordinaria e pulizia strade comunali, attraverso i voucher o altri tipi di contratti occasionali; ma si tratta purtroppo di interventi effimeri, che anche se vengono riproposti tutti gli anni, non risolvono di certo il problema lavoro che rimane serio.

Nei casi più gravi, in presenza di famiglie in difficolta economica con minori o disabili, facciamo intervenire il COGESA, al quale siamo consorziati e che gestisce i servizi socio-assistenziali per il nostro Comune.

Importante sottolineare che abbiamo in paese il Distretto Sanitario ASL che per la popolazione è essenziale.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Se no, come potrebbe svilupparsi una sinergia tra amministrazione e no profit?

Prima di tutto cito la Croce Verde perché fornisce servizi di ottimo livello.

Poi abbiamo La Pro Loco, l’associazione Tamburello e l’associazione Arte e Cultura (MAC).

Ultima ma non ultima sul territorio opera attivamente la CARITAS Sezione locale, gestita dalla Parrocchia tramite volontari di Montemagno sempre disponibili.

Devo dire che ognuna di esse segue le proprie attività e mi è sempre risultato un po’ difficile farle interagire tra di loro; ancora più difficile per me è farle partecipare fattivamente nell’organizzazione di eventi propri del Comune che vanno un po’ fuori dai loro impegni prestabiliti.

In questo senso si potrebbe fare di più, ma al momento gli sforzi della mia amministrazione non hanno dato ancora risultati dei quali mi possa compiacere..

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Ho sempre desiderato costruire un complesso sportivo e polifunzionale che permettesse ai concittadini di fare attività di tipo diverso ma insieme. Trovo che si potrebbe attuare adattando a questo scopo i locali e gli spazi esterni dell’Oratorio parrocchiale, ma …..prima il “patto di stabilità”,  poi altre limitazioni alle spese non mi hanno concesso di andare avanti nel progetto.

Ora, con lo sblocco dell’Avanzo di Amministrazione e un po’ più di elasticità contabile permessi dal Governo, detto progetto potrebbe ancora essere avviato da me, o eventualmente da una nuova amministrazione che mi succederà.

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