Prevenzione per il carcinoma all’utero: il Ministero della Salute sceglie Asti per le linee guida

 

“Non più di un mese fa il Ministero per la Salute ci ha accreditati a gestire le linee guida per il II Livello di prevenzione per il carcinoma dell’Utero. Un risultato che ci onora e che ci conferma che siamo sulla strada giusta.”

Sono le parole del dottor Maggiorino Barbero, responsabile del reparto di Ginecologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti e Presidente della Società italiana di Colposcopia.

“I casi di gravi lesioni all’utero sono circa 2500 annualmente in Italia: grazie allo screening, gli episodi di mortalità sono quasi debellati. Tra questi, riscontriamo, un’incidenza maggiore nelle donne straniere o non sottoposte a puntuale screening. Mi piace ricordare, inoltre, che Asti ha una percentuale di adesione al vaccino HPV pari circa al 70%, qualche punto superiore alla media nazionale”.

L’adozione da pochi mesi dell’HPV Test, nel range che va dai 30 ai 64 anni, inoltre, permette una lettura più attenta, non personalizzata, ma oggettiva e qualora presenti esito negativo, un richiamo dopo ben 5 anni, con un notevole risparmio di risorse e un’incisiva inflessione del disagio per la donna sottoposta ad analisi. Qualora l’esito sia positivo si passa al secondo livello di prevenzione, del quale appunto, si gestiscono le Linee Guida, e tramite la Colposcopia si procede a verificare se vi siano lesioni.

Il trattamento ambulatoriale risolve in media il 95% dei casi.