Lettere al direttore

Passarino sulla politica astigiana: “Non è questa la democrazia che avrei voluto”

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del consigliere Giuseppe Passarino sulla politica astigiana e in modo particolare sul rapporto tra maggioranza e minoranza.

Alcuni mesi fa, leggendo un testo, rimasi colpito da una frase che pressappoco diceva: “ la democrazia  svolge un ruolo fondamentale nel tutelare le minoranze”. Questa frase mi è ritornata alla mente leggendo il comunicato stampa del sindaco sull’approvazione del bilancio 2019, dove scrive: “Spero che disponibilità e fattiva collaborazione tra maggioranza e minoranza possano migliorare ed essere alla base dei prossimi lavori consiliari, non solo per mitigare le polemiche a volte più di natura personale che politica, ma soprattutto per interagire in modo dialettico e dinamico nell’assumere le migliori decisioni per il nostro territorio. Bisogna fare alcuni passi gli uni verso gli altri”.

Forse mi sono perso qualche cosa, perché, nel successivo Consiglio buona parte della minoranza, ha votato con la maggioranza a favore di una pratica sull’istituzione di un nuovo ente  turistico, dopo un ampio dibattito  con interventi solo della minoranza. Nella pratica successiva, nuovamente la minoranza interveniva non in forma ostruzionistica ma con suggerimenti, non approvati però dalla maggioranza. La terza pratica una variante al piano regolatore che solitamente avrebbe dovuto prevedere interventi fiume, perché partendo da quanto proposto si poteva fare una ampia dissertazione politica sullo sviluppo urbano sostenibile, ha visto il silenzio di tutta l’aula e la speranza di una conclusione veloce.

A quel punto, pur essendomi lungamente documentato non sono più riuscito a dire nulla e deluso, mi sono fatto segnare assente all’atto della votazione. Le parole e le buone intenzioni devono essere suffragate da azioni che ne testimonino l’effettiva coerenza, è nel dibattito tra pensieri divergenti che si valuta un effettivo rispetto dell’opposto pensiero, ma quando da parte dell’ Amministrazione  vige l’ordine del silenzio, pur essendo stati più volte sollecitati a lasciare intervenire i Consiglieri di maggioranza allora mi sono perso qualche cosa.

Forse una visione sognatrice del termine democrazia.

Ai Consiglieri di maggioranza vorrei chiedere un confronto dibattimentale con condivisione delle perplessità e dei dubbi anche cercando, insieme, di controllare se esistano connivenze o azioni non corrette, richiedendo  e pretendendo,  dalla Giunta, totale trasparenza.  Ma  alcune  scelte dell’Amministrazione non hanno  favorito queste esigenze, dalle fotocopie negate degli atti amministrativi  a mancanza di disponibilità nell’accogliere richieste in fase di bilancio per arrivare a dichiarare disponibilità al dialogo senza voler essere disposti a mettere in discussione alcune decisioni. Non si è sentita una sola parola del Sindaco  durante la discussione sul bilancio. Le minoranze e il nostro Gruppo Consiliare, per primo, ha anche cercato il confronto con lo scopo non di “ottenere” ma “dimostrare” che si voleva esser propositivi su alcune tematiche importanti per la nostra città.

Diversa la situazione e il rapporto con Consiglieri di maggioranza, con alcuni dei quali, questo dialogo è risultato possibile, ma il timore di essere scambiati, per contestatori, non ha permesso loro, fino ad ora, di potersi esprimere come vorrebbero.

QUESTA LA DEMOCRAZIA CHE AVREI VOLUTO: la speranza  che  le giovani generazioni di Consiglieri portassero, in un Consiglio carico di ripicche,  dispetti, paure  di essere isolati, la loro coerenza ed la loro volontà di impegnarsi a costruire la città di tutti. Credo in Consiglieri preparati sulle pratiche e non disposti  a svolgere solo un ruolo di numero per garantire l’approvazione delle pratiche. Contestualmente chiedo alla Giunta e al Sindaco  la dimostrazione della volontà di collaborare  con azioni concrete di accoglimento di quanto proposto e non solo con disponibilità al dialogo.  A quel punto sarebbe poco comprensibile non recepire dalla minoranza e non dimostrare, anche nei numeri, che  la Democrazia è elemento determinante e inscindibile nelle decisioni della maggioranza.

Con la speranza di un futuro migliore del presente,

Beppe Passarino