“Massima trasparenza e chiarezza per la situazione MSA: la priorità è la tutela dei lavoratori”

L’ennesima mattina di sciopero, quattro ore sulle otto lavorative prevista, è stata l’occasione per i rappresentanti sindacali della FIOM e FILCTEM CGIL ASTI per fare il punto sulla situazione dell’azienda MSA.

A rappresentare i due sindacati erano Mamadou Seck (Fiom) e Fabrizio Parise (Filctem): “Abbiamo ritenuto opportuno convocare
questa conferenza stampa davanti ai cancelli dell’azienda per chiarire diverse cose: prima di tutto ci teniamo a precisare che noi siamo l’unico sindacato presente in azienda e rappresentiamo i 65 lavoratori della MSA e i 15 della HTM che non percepiscono lo stipendio da oltre tre mesi, avendo ricevuto solo degli acconti per il mese di agosto, motivo per cui i lavoratori sono in sciopero di quattro ore su otto da quasi due mesi (15 ottobre).

Era necessario fare il punto anche per chiarire, evitando ogni sterile polemica tra sindacati ed istituzioni, la nostra mancata partecipazione al tavolo tenutosi in Comune la scorsa settimana (clicca QUI  per leggere l’articolo): noi siamo l’unico sindacato presente in azienda e la richiesta di incontrare le istituzioni l’abbiamo fatto con una lettera ufficiale indirizzata a Comune, Provincia e Prefettura il 30 maggio scorso, ma non abbiamo ricevuto risposte – prosegue Mamadou Seck.

Da allora le cose per i lavoratori sono andate peggiorando, e siamo arrivati alla situazione attuale con l’azienda latitante, in difficoltà economica in quanto oltre ai dipendenti non vengono pagati neanche i fornitori, ma nonostante questo non ha chiesto la cassa integrazione.

Ad oggi c’è un tavolo aperto in Regione ed è l’unico tavolo di riferimento, per questo motivo ho ritenuto inutile aprire un nuovo tavolo con il comune. Mi spiace che il sindaco non sia stato invitato in Regione (clicca QUI per leggere l’articolo relativo), purtroppo non essendo casa mia non tocca a me farlo, ma gli dico che può venire insieme a noi per dimostrare il suo appoggio.

A proposito delle prospettiva future interviene Fabrizio Parise: “Il nuovo incontro previsto per la prossima settimana valuterà le eventuali proposte di affitto di un ramo di azienda, e confermiamo che la WayAssauto è realmente interessata, con un piano industriale importante, ma non è una cosa che si può definire in tempi brevi, anche perchè la decisione finale spetta alla proprietà che come sapete è in Cina.”

“In ogni caso, la FIOM/CGIL intraprenderà tutte le azioni necessarie per tutelare i diritti dei lavoratori sia per quanto riguarda il mantenimento del posto di lavoro di TUTTI i dipendenti, il normale pagamento di tutti gli emolumenti e/o crediti di lavoro vantati nei confronti della MSA, la credibilità di proposte relative all’affitto di un ramo d’azienda, verificando anche un piano industriale trasparente per assicurare quella tranquillità necessaria al prosieguo dell’attività lavorativa” concludono i rappresentanti sindacali della CGIL.

Sulla questione sono interventuti anche i rappresentanti della Fim Cisl, Salvatore Pafundi e Tino Camerino, sindacato tra i promotori dell’incontro in Comune con il sindaco Rasero: “Da parte nostra c’è la preoccupazione che questa situazione possa creare criticità alle aziende fornitrici e clienti della MSA ed avere un effetto a catena negativo, per questo abbiamo deciso di chiedere al sindaco di Asti di farsi promotore presso la Banca di Asti per riuscire ad avere un anticipo di 2000,00 euro per i 65 dipendenti MSA e i 15 HTM, importi garantiti all’Istituto bancario dai contributi INPS.”

Una soluzione che i dipendenti presenti davanti ai cancelli dell’azienda non vogliono assolutamente prendere in considerazione, come ci hanno dichiarato in coro: “E’ una soluzione che non ci sta bene, perchè dovremmo dare a garanzia il nostro TFR così se l’azienda fallisce ci rimettiano anche quello, non esiste che noi ci dobbiamo pagare da soli, già stiamo vivendo una situazione al limite della sopportazione, ma anche essere presi in giro non ci va proprio. L’unica strada percorribile è quello del ricorso alla Cassaintegrazione, cosa possibile secondo quanto ci è stato detto dalla Regione.”