Lupo avvistato ad Aramengo, il sindaco: “Nessuna paura, impariamo a conoscere questi animali”

La scorsa settimana un incontro pubblico ad Aramengo ha cercato di spiegare il comportamento del lupo a fronte di casi di attacchi a capi di bestiame nel Nord Astigiano, e la scorsa notte un esemplare è stato avvistato proprio nel territorio comunale.

“Non c’è nulla di cui avere paura e non deve esserci allarmismo – spiega il primo cittadino Cristiano Massaia – La serata informativa organizzata dall’Amministrazione in collaborazione con la Città metropolitana di Torino e la Provincia di Asti ha voluto chiarire, spiegare e tranquillizare. I lupi sono animali intelligenti. Se sono arrivati qui è perché ci sono determinate ragioni che li hanno attirati e che derivano dalla loro stessa genetica. Come sono arrivati possono andare via”.

E il motivo per cui sono qui, come è stato evidenziato durante l’incontro pubblico, è il disequilibrio che si sta verificando in natura nel nostro territorio con un numero elevatissimo di cinghiali e caprioli. Il lupo è un predatore che ha nel suo istinto quello di ricreare un equilibrio naturale che lo porta ad uccidere, a volte senza poi necessariamente mangiare, animali deboli che farebbero comunque fatica a sopravvivere.

Le analisi effetuate nelle settimane scorse su una delle pecore trovate morte ha evidenziato che ad attaccare è stata una femmina di lupo italiano.

“E’ un animale che ha paura solo di un altro animale: l’uomo. Gli sta quindi alla larga, lo evita: per questo il lupo non deve essere temuto” continua Massaia.

Gli esperti che hanno partecipato alla serata informativa (Fabio Carosso, consigliere delegato caccia e pesca Provincia di Asti; Leone Ariemme, esperto di lupi e funzionario servizio tutela fauna selvatica Città Metropolitana Torino e Albino Lora Moretto, conduttore di greggi montani) hanno evidenziato che in tutta Italia c’è una popolazione di 2000 lupi e non esistono casi di attacchi all’uomo.

Non si sa con esattezza quanti siano i lupi che stano girando attualmente nel Nord Astigiano, ma sicuramente non più di sei. Il lupo italiano si muove in piccoli branchi che vanno dai quattro ai sei esemplari e se c’è un branco non ce n’è un altro.

Il lupo avvistato la scorsa notte ad Aramengo potrebbe essere lo stesso che ha attaccato il bestiame, ma non se ne ha la certezza. Quello che si sa è che, una volta ripristinato l’equilibrio, come è arrivato può andare via seguendo altri complessi percorsi che trovano ragione d’essere nella sua stessa natura.