Con la tassa di soggiorno ad Asti emerse diverse attività ricettive irregolari foto

A quasi un anno dall’introduzione della Tassa di soggiorno ad Asti, questa mattina, giovedì 6 dicembre, si è tenuta una conferenza stampa in Comune per fare il punto sui risultati e sull’individuazione delle strutture abusive.

“Nel bilancio di previsione abbiamo stimato gli introiti della tassa di soggiorno in 150mila euro, nei primi nove mesi del 2018 siamo a 113mila euro già incassati per cui possiamo dire che con i dati dell’ultimo trimestre si arriverà all’importo stimato. Questi soldi quest’anno sono stati usati per varie attività, nel rispetto del vincolo d’uso, mentre possiamo già anticipare che il prossimo anno 90mila euro saranno destinati all’ATL.”

Prima di cedere la parola agli assessori Renato Berzano e Marco Bona, il sindaco ha ringraziato il comandante della Polizia
Municipale per il lavoro svolto alla ricerca delle attività abusive: “Era doveroso, nel rispetto degli albergatori che pagano regolarmente la tassa, andare a verificare tutte quello attività che pur svolgendo attività ricettive non sono in regola; devo ringraziare la Polizia Municipale per il grande lavoro svolto e per i risultati ottenuti in questi mesi”.

Ringraziamenti confermati anche dai due assessori con Renato Berzano che ha ricordato come le attività ricettive oltre alla tassa di soggiorno hanno anche un diverso inquadramento della TARI, mentre Marco Bona ha sottolineato la difficoltà dell’attività di ricerca, come ha confermato il comandante Riccardo Saracco: “Abbiamo iniziato i controlli a metà luglio, partendo dai dati fornti dalle ATL e passando anche dai tanti annunci pubblicati sul web. Dal 17 luglio al 3 novembre sono state verificate 67 strutture, in 51 di queste è stata accertata l’attività con un numero di posti letto che va dai 2 ai 10, per una media di 4 circa, quindi stiamo parlando di quasi 200 posti letto. Per il momento abbiamo solo svolto verifiche nel centro urbano di Asti, ora passeremo alle frazioni.”

Saracco fa una doverosa precisazione: “La maggior parte delle strutture accertate sono Airbnb, e va detto che per queste
attività la legislazione è molto recente (la legge regionale è di agosto 2017, il regolamento del 14 giugno 2018) per cui in
molti casi a fronte dei nostri controlli ci è stato detto che non ne erano al corrente. Proprio per questo motivo in questa
prima fase non abbiamo elevato sanzioni, ma semplicemente invitato a regolarizzare la posizione rivolgendosi allo sportello SUAP del Comune di Asti. Ad oggi ci risultano diverse attività già regolarizzate, solo di quindici non abbiamo avuto ancora nessuna notizia; se non ci fossero novità provvederemo a nuovi controlli ed eventualmente ad elevare sanzioni, sempre che abbiamo continuato l’attività.”

Saracco conclude ringraziando i suoi uomini: “A questa attività si sono dedicate sei persone a tempo pieno, li ringrazio per l’ottimo lavoro svolto e i risultati raggiunti.”

Infine il messaggio unanime in vista dei prossimi controlli nelle frazioni del sindaco, gli assessori e il comandante della Polizia Municipale: “Invitiamo a tutti coloro che fanno questo tipo di attività a recarsi in Comune presso lo sportello SUAP per regolarizzare la propria posizione, noi non vogliamo sanzionare nessuno, vogliamo solo che tutti coloro che svolgono la stessa attività si attengano alle leggi e ai regolamenti previsti.”