La rassegna “Cunté Munfrà” fa tappa a Fubine con “Il Gelindo a Veglia” del gruppo “J’Arliquato”

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Continua la rassegna “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo”, che si è affermata negli anni per la sua attenzione alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte.

La rassegna è promossa dall’Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato e della casa degli alfieri /Archivio della Teatralità Popolare ed è sostenuta dalla Regione Piemonte (è la più importante rassegna regionale del settore), dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione CRAsti. E’ realizzata in collaborazione con la rivista Astigiani.

La direzione artistica di Cuntè Munfrà è di Massimo Barbero per l’Archivio della Teatralità Popolare di casa degli alfieri, l’ideazione è di Luciano Nattino.

Appuntamento natalizio nel prossimo week end, in un nuovo Comune che ha aderito alla rassegna.

Domenica 23 dicembre alle 21 a Fubine (AL) nella Chiesa dei Batù (Teatro Gianni Bauscia), torna “Il Gelindo a veglia”, tratto dalla tradizione popolare piemontese.

Con la regia di Luciano Nattino, viene portato in scena da J’Arliquato, gruppo folk di Castiglione d’Asti, con (in ordine di locandina) Pierluigi Ponzo, Silvia Masoero, Angela Bortot, Aldo Rizzone, Vincenzo Tartaglino, Ernestino Secco, Eleonora Bortot e Fiore Montanella.

Gelindo anche quest’anno ritorna con la sua cavagna carica di ricordi e speranze. Ritorna con le brume e l’odor di mosto, con le prime gelate e l’attesa del lieto evento. E con Gelindo…torna anche Nattino. La favola tradizionale piemontese (la “divota cumedia”) vuole che Gelindo sia il primo contadino ad arrivare alla grotta (crutin) dove è nato il Bambin Gesù, in quanto è lui che ha dato l’indicazione a Giuseppe e a Maria dove andare a riposare. Anche perché è lui il proprietario del crutin, è lui il padrone del bue. Nel presepe piemontese egli è infatti il primo pastore di fronte alla capanna, con l’agnello sulle spalle.

Gelindo arriva alla grotta a portare cibo, bevande, panni puliti insieme alla sua famiglia. La moglie di Gelindo, Alinda, è la figura che, nella favola e nel presepe, presenta alla coppia di sposi un panno bianco (è il corrispettivo della Veronica nella Passione) mentre Aurelia, la figlia, porta le uova, Medoro, il cognato, porta i formaggi e Tirsi, il garzone, salamini e vino. E in più, in molte versioni, Gelindo porta anche la musica, suonando egli stesso la piva. E’ dunque lui il primo “portatore di doni”, materiali e immateriali.

L’ingresso è gratuito.
Info: 339 2532921 – www.casadegliafieri.it#cuntemunfra2018

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